la giustizia del regime

Blogger iraniano condannato a 12 anni: aveva risposto con un singolo punto a un tweet di Khamenei

Hossein Shanbehzadeh aveva "corretto" un post della guida suprema a cui mancava la punteggiatura: ora è accusato di spionaggio

03 Set 2024 - 13:37

Hossein Shanbehzadeh , blogger e militante iraniano, è stato condannato a 12 anni da un tribunale della Repubblica Islamica dopo aver postato un punto in risposta a un post di Ali Khamenei iraniana su X, ex Twitter. La foto condivisa a maggio dalla Guida Suprema lo ritraeva insieme alla squadra di pallavolo e la descrizione non presentava segni di punteggiatura.

Secondo l'Iran International English, la correzione ortografica dello scrittore trentacinquenne ha ricevuto molti più like rispetto alla pubblicazione dell'Ayatollah. Il fermo, infatti, è stato eseguito poche settimane dopo la sua risposta. 
L'attivista era stato precedentemente arrestato nel 2019 con l'accusa di aver "insultato la santità e la Guida Suprema della Repubblica Islamica". I suoi commenti in rete avrebbero preso di mira pesantemente Khamenei.

L'accusa

Voice of America ha riferito che la pubblica accusa iraniana ha chiamato in causa lo scrittore per "spionaggio per alti ufficiali del Mossad", "insulto alle santità religiose" e "commissione di numerosi atti di blasfemia". L'avvocato di difesa - Amir Raisian - aggiunge a Shargh Network che Shanbehzadeh dovrà inoltre versare una multa di 50 milioni di riyal, l'equivalente di circa 1.200 dollari.

Secondo il Jerusalem Post l'avvocato Raisian intenderebbe presentare una mozione contro il verdetto della magistratura secondo cui Shanbehzadeh incoraggia una propaganda pro-isrlaele . Sempre secondo il Jerusalem Post, l'avvocato di Shanbehzadeh sostiene che gli insulti verso i sacri valori islamici, il sostegno alla rimozione dell'hijab e ai prigionieri politici e l'esultanza alla morte dell'ex presidente Ebrahim Raisi da parte del suo cliente siano stati intercettati sulla base di una messaggistica privata e non pubblica.

La dura repressione del governo iraniano si esprime il più delle volte con dimostrazioni di forza per soffocare le proteste antigovernative. Le rivolte nel Paese sono sempre più frequenti soprattutto a seguito dell'arresto e della successiva morte di Mahsa Amini nel 2022. Amini era una giovane donna di ventidue anni in visita nella capitale di Teheran con la sua famiglia.Le forze iraniane per l'osservanza del corretto codice di abbigliamento hanno infatti arrestato Amini per non aver indossato correttamente il velo. Da quel momento sempre più donne in Iran si sono unite a movimenti di protesta pacifica che però vengono repressi.  
La disobbedienza civile non è tollerata dal governo iraniano. Il 30 aprile il famoso rapper iraniano Toomaj Salehi è stato arrestato e condannato a morte a causa dei testi e dei video delle sue canzoni. Parrebbe infatti che le parole messe in musica del cantante siano provocatorie e istighino a un movimento antigovernativo tra i giovani. L'appello che arriva direttamente da Amnesty International è una griglia per la sua liberazione e per l'accesso alle cure mediche. 

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