La donna ha sposato una "collega" omicida che ha conosciuto tra le sbarre: in Brasile il matrimonio omosessuale è consentito
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Due famose assassine brasiliane sono convolate a nozze in un carcere, ed una delle due ha addirittura rinunciato alla semilibertà. L'episodio, che sembra la trama di un fantasioso libro d'amore, è realmente successo a San Paolo in Brasile.
Le spose Suzane Von Richthofen e Sandra Regina Sanchez sono le protagoniste di questa storia. La prima, 30 primavere sulle spalle, fu condannata ad una pena di 39 anni di carcere per aver assassinato i propri benestanti genitori dentro casa (l'assassinio avvenne quando ne aveva 18); la seconda, di anni 36, è dentro per aver rapito ed ucciso un bambino dopo che i genitori s'erano rifiutati di pagare il riscatto.
La Sanchez, oltretutto, per vivere questa nuova storia, ha rinunciato al precedente amore con Elize Matsunaga, altra 32enne omicida.
L'incontro Le due assassine si sono conosciute all'interno del carcere di San Paolo, precisamente nel reparto sartoria-pulizia di vestiti, dove Suzanne occupa una posizione di rilievo ed è anche parzialmente remunerata.
Il gran rifiuto L'aneddoto curioso è che Suznne Von Richthofen, per poter stare accanto alla sua dolce metà, ha rinunciato alla semilibertà. Un gesto davvero inusuale...
Matrimonio omosessuale In Brasile, è consentita l'unione di due persone dello stesso sesso, dal momento che "la Costituzione non si oppone a questo". Tuttavia, il matrimonio non è riconosciuto: la proposta di legge infatti, avanzata nel 2006, fu bloccata dal parlamento sotto forti avversità di deputati cattolici e conservatori.