la parola ai giudici

Brasile, Bolsonaro andrà a processo per tentato golpe

L'ex presidente imputato con altre sette persone: "Cercano di impedirmi di candidarmi al voto 2026"

26 Mar 2025 - 17:31
 © Afp

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L'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, sarà processato per la partecipazione a un presunto colpo di Stato organizzato a fine 2022 con l'obiettivo di impedire che Inacio Luiz Lula da Silva, vincitore delle elezioni generali del 2022, assumesse la carica di presidente. La prima sezione della Corte suprema (Supremo tribunal federal, Stf) ha infatti deciso all’unanimità che le prove raccolte dalla procura generale sono sufficienti ad aprire un processo penale a carico del leader conservatore e altri sette coimputati, ritenuti parte del nucleo "trainante" delle presunte manovre sovversive. Nel caso si accerti la colpevolezza, in un processo che verrà celebrato sempre presso l'alta corte, Bolsonaro rischia pene che vanno da 12 a 43 anni di prigione.

Gli altri imputati

 Oltre a Bolsonaro, andranno a processo quattro suoi ex ministri: Walter Braga Netto (ministro della Casa civile prima e della Difesa poi), Anderson Torres (Giustizia), Paulo Sergio Nogueira (Difesa) e Augusto Heleno (Gabinetto sicurezza istituzionale), oltre all'ex comandante della Marina militare Almir Garnier Santos e all'ex direttore generale dell'intelligence, Alexandre Ramagem. Nel gruppo rientra anche il tenente colonnello Mauro Cid, l'ex aiutante di campo le cui rivelazioni alla polizia federale, rese in cambio di condizioni processuali agevolate, sono servite da spina dorsale alle indagini. L'ipotesi è che una rete di cospiratori, con elementi in posizioni chiave delle Forze armate e del governo, abbia lavorato su più livelli per mantenere la destra al potere.

Il commento dell'ex presidente

 "Hanno fretta. Il caso contro di me procede a una velocità 14 volte superiore a quella" dell'inchiesta del "Mensalão e almeno 10 volte superiore a quella di Lula in Lava Jato". Lo ha scritto l'ex presidente di estrema destra, Jair Bolsonaro sui social, commentando il giudizio della Corte Suprema. "Il motivo? Non cercano nemmeno più di nasconderlo - afferma Bolsonaro -. La stessa stampa riporta apertamente e senza mezzi termini che la motivazione non è legale, ma politica: il tribunale sta cercando di impedirmi di candidarmi alle elezioni" del 2026 "in quanto sa che, in una competizione leale, non c'è nessun candidato in grado di battermi". 

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