Intanto la Corte suprema indaga per intralcio alla giustizia
Il presidente eletto del Brasile, Dilma Rousseff, sospeso dalle funzioni perché sottoposto a procedura di impeachment, lancia un appello "al Senato e al popolo brasiliano" proponendo un referendum perché siano indette elezioni anticipate. "La restaurazione della democrazia richiede che la popolazione decida qual è il cammino più adatto per migliorare la governabilità", ha detto la Rousseff prima di definire nuovamente "golpe" la sua sospensione.
La lettera: "Sono innocente, bloccate l'impeachment" - "E' necessario che il Senato metta fine alla procedura di destituzione, riconoscendo, di fronte a prove inconfutabili, che non c'è stato crimine di responsabilità, che sono innocente", ha scritto la presidente in una lettera aperta letta alla stampa al Palazzo dell'Alvorada, a Brasilia. "Sono convinta della necessità, e a questo darò il mio sostegno, della convocazione di un referendum allo scopo di consultare la popolazione su possibili elezioni anticipate", ha aggiunto.
Parte anche l'indagine per intralcio alla giustizia - Intanto si muove anche la Corte suprema del Brasile, che ha autorizzato un'inchiesta sulla Rousseff per verificare un presunto intralcio alla giustizia. La procura vuole verificare se la presidente abbia tentato di ostacolare le indagini sull'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva in merito allo scandalo di corruzione Petrobras, nominandolo ministro del suo gabinetto a marzo. "L'avvio di un'inchiesta è importante per chiarire i fatti e dimostrare che non vi è stato, in alcun momento, intralcio alla giustizia", ha dichiarato un portavoce della Rousseff.
Le accuse - La nomina a ministro di Lula venne bloccata la sera stessa del 16 marzo. Anche Lula è stato accusato di "intralcio alla giustizia" nello stesso dossier. La procedura di destituzione nei confronti di Dilma Rousseff dovrebbe concludersi definitivamente a fine agosto. E' accusata di aver truccato i conti pubblici del 2014, l'anno della sua rielezione, e del 2015.