Duri scontri tra polizia e manifestanti: infiltrati diversi black bloc che hanno devastato banche e negozi
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Un'auto fermata, una molotov incendiaria buttata dentro l'abitacolo mentre il guidatore cerca di fuggire alla furia dei manifestanti: immagini da guerriglia urbana a San Paolo, una delle sedi del mondiale di calcio in Brasile. Sotto accusa gli elevati costi che il paese sudamericano sta affrontando per i mondiali, che si svolgeranno dal 12 giugno al 13 luglio prossimi. "Qui non ci sarà la coppa", questo lo slogan della protesta che sta attraversando tutto il Brasile - con i manifestanti convocati attraverso i social network in 34 città, da Rio de Janeiro alla capitale Brasilia.
Quaranta gli arresti a San Paolo - dove tra i manifestanti si sono infiltrati centinaia di black bloc che hanno anche preso di mira - devastandoli - negozi, banche e concessionarie di auto straniere. Una mobilitazione giovanile che segue quella di giugno, durante la Confederation Cup, con lo stesso obiettivo, gli elevatissimi costi per i mondiali hanno sottratto denaro e investimenti per i servizi pubblici e sociali - trasporti, case, sanità - ritenuti sempre più carenti.