Sono state intanto arrestate alcune delle 30 persone che hanno partecipato alla violenza. Indette numerose manifestazioni a Rio de Janeiro in solidarietà alla ragazza
"Mi sono svegliata in un posto sconosciuto con un uomo sotto di me, uno sopra e due che mi tenevano; altri uomini ridevano di me": queste le prime parole della 16enne brasiliana vittima di uno stupro di gruppo a Rio de Janeiro. "Mi hanno drogata ed ero intontita, ma ho visto che tanti uomini avevano una pistola": tra i 30 che l'hanno violentata c'era anche Lucas Perdomo, calciatore del Boavista e fidanzato della vittima.
La persona sospettata di aver diffuso le immagini dello stupro sul web si è consegnata alla polizia: è il 22enne Raì de Souza. Altri quattro uomini sono stati identificati ma sarebbero in fuga: uno di loro è un boss del narcotraffico. Il calciatore, invece, è stato catturato dalle forze dell'ordine in un ristorante del centro di Rio.
"Non mi hanno solo violentata ma hanno ferito la mia anima. La gente mi giudica, dice che è stata colpa mia ma non è vero. Mi hanno sottratto tutto, anche il mio corpo" - ha detto la giovane vittima. Per protestare contro le continue violenze sulle donne, sono state organizzate una serie di manifestazioni per le vie di Rio: si stima che siano 527mila le persone che vengono violentate in Brasile ogni anno. Il 70% delle donne stuprate sono bambine e adolescenti.