Sarebbe questo "il piano segreto" per evitare il carcere. Il nostro Paese sarebbe stato scelto perché la moglie Maria Leticia, di origini italiane, ha la doppia cittadinanza
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Lula rifugiato politico in Italia: questo, secondo il settimanale brasiliano "Veja", sarebbe il "piano segreto" per evitare all'ex Presidente brasiliano, coinvolto nello scandalo Petrobras, il carcere. Secondo il settimanale, il nostro Paese sarebbe stato scelto perché la moglie Maria Leticia, di origini italiane, ha la doppia cittadinanza.
Il piano prevederebbe la richiesta di asilo a un'ambasciata, preferibilmente appunto quella italiana, e l'acquiescenza del Parlamento a permettere successivamente il trasferimento dalla sede diplomatica all'aeroporto.
Le accuse contro Lula e l'incarico governativo - Luiz Inacio Lula da Silva è accusato di occultamento di patrimonio e frode fiscale, ma si è sempre dichiarato innocente; inoltre, non dispera di poter entrare a far parte dell'esecutivo di Dilma Rousseff come capo di gabinetto, il che gli concederebbe un parziale scudo legale trasferendo la sua giurisdizione alla Corte Suprema.
Lo stop del giudice federale - La nomina, decisa da Rousseff tra molte polemiche a causa di un'intercettazione telefonica nella quale avverte Lula dell'iniziativa sottolineandone la possibile utilità legale, è stata bloccata (a giuramento appena avvenuto) su iniziativa di un giudice federale che ha ritenuto trattarsi di un tentativo di intralciare il corso della giustizia.
Il periodo nero di Dilma - A pronunciarsi sulla questione, dopo l'immediato ricorso dell'esecutivo, sarà ora la stessa Corte Suprema. Rousseff a dire il vero sperava piuttosto che l'ingresso del predecessore potesse servire a rafforzare il suo esecutivo, in un momento di estrema difficoltà: travolta anche dalla crisi economica, Dilma è alle prese con l'intenzione dell'opposizione di chiederne l'impeachment, mozione il cui iter parlamentare, rimasto sospeso per alcuni mesi, è ripreso qualche giorno fa.