Un uomo, sua moglie e la sua amante, attiravano le vittime in casa offrendo un lavoro, poi le uccidevano seguendo rituali di magia nera
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Adescamento, magia nera e cannibalismo. Potrebbe essere la trama di uno scadente horror B-movie, invece sono gli inquietanti ingredienti di una serie di omicidi avvenuti alla periferia di Garanhus, una cittadina rurale nel nord est del Brasile. Jorge Beltrao Negromonte da Silveira è finito sotto processo insieme alla moglie Isabel Cristina Pires e all'amante Bruna Cristina Oliveira da Silva per aver ucciso e cucinato alcune ragazze.
Magia nera - Le ragazze entravano in casa dei tre attirate dalla promessa di un lavoro come baby sitter. Una volta cadute nella trappola, venivano uccise seguendo un complesso rituale di magia nera, al termine del quale l'uomo e le due donne mangiavano parte dei corpi delle ragazze. I resti venivano tritati e cucinati per farne empanadas di carne da vendere a bar e ristoranti nei dintorni.
Incastrati dalla polizia - Con i tre cannibali viveva una bambina di 5 anni, figlia di Negromonte e di una delle donne, che ha aiutato la polizia durante le indagini. Gli inquirenti hanno ritrovato sul retro della casa le prove schiaccianti della colpevolezza del trio: i resti di due donne, alcuni vestiti strappati e un baule macchiato di sangue.
"Momenti di debolezza" - In quella casa da incubo, gli agenti hanno ritrovato anche il diario di Negromonte, “Rivelazioni di uno schizofrenico”, in cui l'uomo descrive il rituale di purificazione a cui sottoponeva le sue vittime e che gli veniva imposto da immagini nella sua testa. Durante il processo, Negromonte ha negato di essere pazzo e ha manifestato pentimento per quello che ha definito un "momento di debolezza".