Il cancelliere austriaco Werner Faymann: le nuove misure non sono auspicabili, ma necessarie. Renzi: "Vanno rispettate le regole europee"
"Costruire barriere fra gli Stati di Schengen, e in particolare quello che sta accadendo fra Austria e Italia, non è la soluzione giusta". Lo ha dichiarato il Commissario Ue per l'Immigrazione, Dmitris Avramoupolos, parlando alla sessione plenaria di Strasburgo. Da Vienna però nessun passo indietro: "Le nuove misure legislative sul diritto d'asilo non sono auspicabili, ma necessarie e giuste", ha detto il cancelliere austriaco Werner Faymann.
Il commissario Ue Avramopoulos ha poi invitato gli stati membri ad "accelerare" anche sui reinsediamenti di migranti e rifugiati. I progressi fatti sulla crisi dei migranti sono "nel complesso insoddisfacenti": "pochi" sui ricollocamenti, mentre sui reinsediamenti sono "buoni", recita il secondo rapporto della Commissione Ue sui migranti. "Gli sforzi sui ricollocamenti devono aumentare in modo marcato per rispondere all'urgente situazione umanitaria in Grecia e per evitare qualsiasi peggioramento della situazione in Italia", ha concluso Avramopoulos.
Vienna però contrattacca attraverso il ministro dell'Interno Johanna Mikl-Leitner, che giudica "non comprensibile" l'agitazione in Italia per l'avvio dei lavori: per il ministro viene semplicemente "messo in pratica puntualmente quanto già annunciato da settimane e messo sul tavolo in maniera chiara anche la scorsa settimana a Roma". Secondo la Mikl-Leitner, l'Austria si sta semplicemente preparando a eventuali flussi migratori incontrollati. "Dai nostri partner italiani deve essere assicurato che non vi sarà nessun flusso incontrollato di profughi dall'Italia attraverso il Brennero", ma Vienna si prepara nel caso accada: "bisogna cominciare adesso con i lavori e non quando il problema dovesse presentarsi. In questo senso la stretta dei controlli al Brennero dipenderà dal successo delle misure italiane".
Ma il premier Matteo Renzi non ci sta, e fa sapere che l'Italia ha chiesto all'Europa tramite l'ambasciatore Calenda "un formale chiarimento" sulla decisione austriaca. Con l'Austria, spiega il presidente del Consiglio, "abbiamo rapporti di amicizia ma pretendiamo ed esigiamo il rispetto delle regole europee. Non siamo preoccupati dal flusso di immigrati: stiamo attenti, stiamo lavorando per avere il massimo di attenzione possibile, ma se davvero le cose cambiano in Libia per l'Italia cambia moltissimo. Se oggi la Libia assume una entità statale e statuale forte, la questione immigrazione scala come è ovvio che sia. Siamo prudenti, attenti e preparati, ma non vediamo le presunte preoccupazioni che potrebbero portare l'Austria a creare una situazione di tensione. Non ci sono. Ma comunque non accettiamo che ci siano prese di posizione che vanno contro le regole del gioco. Abbiamo formalmente chiesto che sia verificato quello che sta accadendo, con serenità e tranquillità".