TURBOLENTA USCITA DALL'UE

Brexit, Corbyn: "Molto bene il primo incontro con la May"

Dopo il vertice si dimette però un altro sottosegretario. La cancelliera Merkel: "Lavoro fino all'ultimo per evitare il no deal"

04 Apr 2019 - 00:40
 © -afp

© -afp

L'apertura del premier britannico, Theresa May, a un compromesso sulla Brexit col leader laburista, Jeremy Corbyn, ha provocato le dimissioni per protesta di un altro sottosegretario del governo, Chris Heaton-Harris. Quest'ultimo, contrario a ulteriori rinvii dell'uscita dall'Ue, ha detto di ritenere "irrilevante" il suo lavoro dato il no del premier a un divorzio senza accordo. Corbyn: "Molto bene il primo incontro con la May".

Heaton-Harris ha anche detto che il Regno Unito avrebbe dovuto lasciare l'Ue il 29 marzo e che non può sostenere un ulteriore rinvio della Brexit. In precedenza si era già il sottosegretario con delega per il Galles, Nigel Adams.

Vertice Corbyn-May - "Molto bene". Così Jeremy Corbyn ha commentato il primo incontro con Theresa May alla ricerca di un compromesso. Al vertice, durato due ore, che era presente anche il ministro ombra del Labour per la Brexit, Keir Starmer. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha comunque spiegato che l'incontro con la premier "è stato utile, ma non risolutivo". Corbyn ha fatto notare di non aver riscontrato tutte le aperture che si aspettava, ma che il dialogo va avanti. Ha ribadito le sue richieste, unione doganale in primis, mentre ha evocato un referendum confermativo come "un'opzione".

Camera Comuni dà l'ok a legge anti no-deal - Via libera finale dei Comuni alla legge anti-no deal imposta da una maggioranza trasversale al governo May che trasforma in obbligo l'impegno preso dalla premier Tory di chiedere un'ulteriore proroga della Brexit all'Ue in caso di rischio di divorzio senz'accordo. La misura è passata sul filo di lana, con 313 sì e 312 no. Il testo, promosso dalla laburista Yvette Cooper, ora passa alla Camera dei Lord.

No dei Comuni ad altri voti su piani B - Intanto la Camera dei Comuni ha rigettato, spaccandosi a metà, la mozione del deputato laburista pro Remain Hilary Benn per una terza sessione di voti indicativi su piani B d'iniziativa parlamentare sulla Brexit che si sarebbe dovuta tenere lunedì. Alle fine è stato pareggio, con 310 sì contro 310 no, e secondo prassi è stato lo speaker John Bercow a decidere la contesa unendosi ai no. A questo punto per uscire dallo stallo resta solo la strada del compromesso fra Theresa May e Jeremy Corbyn, salvo ripensamenti su un referendum bis.

Patto dei partiti minori: niente compromessi - O tutto o niente: è la posizione formalizzata da cinque gruppi parlamentari britannici minori d'opposizione, decisi a sfilarsi da ogni ipotesi di compromesso. I cinque hanno rilanciato come opzione unica quella di restare nell'Ue, attraverso una revoca dell'articolo 50 e un secondo referendum, come ha annunciato il capogruppo a Westminster degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, Ian Blackford, dopo una riunione a cui hanno partecipato anche i leader del Partito Liberaldemocratico, del Gruppo Indipendente (transfughi Tory e Labour), degli indipendentisti gallesi di Plaid Cymru e l'unica deputata Verde. In totale rappresentano solo 60 parlamentari su 650, oltre metà dei quali in quota Snp. Ma potrebbero attirare anche colleghi laburisti dell'ala più filo-Ue e qualche Tory. La first minister della Scozia, Nicola Sturgeon, ha comunque detto d'aver avuto "un incontro positivo" con Corbyn: "Sarei sorpresa se svendesse il Labour per un cattivo accordo".

Merkel: "Lavoro fino all'ultimo per evitare no deal" - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha promesso che lavorerà "fino all'ultimo" per un'uscita ordinata del Regno Unito dall'Ue, ma ha ribadito che spetta a Londra trovare delle soluzioni. La Merkel ha sottolineato che evitare una Brexit caotica è "nell'interesse dei britannici ma, soprattutto, nel nostro interesse". "Sono in atto degli sforzi importanti, ma allo stesso tempo rileviamo che ci sono idee diverse sul tavolo", ha detto Merkel, che giovedì ha in programma una visita nella Repubblica d'Irlanda, per discutere tra le altre cose del nodo del confine con l'Irlanda del Nord.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri