MIGLIAIA DI FIRME ANCHE DAL VATICANO

Brexit, incursioni hacker nella petizione per il referendum bis

Gli hacker hanno inondato il sito del Parlamento con nomi di cittadini inventati, residenti anche in Corea del Nord

27 Giu 2016 - 11:26

Le adesioni per il cosidetto "contro-referendum" su Brexit sono cresciute a ritmo vertiginoso, di minuto in minuto, superando in poche ore quota tre milioni. Tutti pentiti? Tutti revisionisti? Difficile dirlo: di certo c'è lo zampino degli hacker dietro un simile boom. Secondo i ben informati ci sarebbe la mano delle reti di 4 Chan e di Anonymous dietro il boom di firme per la petizione sul sito del governo e del Parlamento inglese. Gli hacker avrebbero creato script e bot in grado di generare firme false grazie a indirizzi email improbabili in Ghana, Corea del Nord e Vaticano.

La sicurezza del sito inglese riesce a individuare se una persona aderisce alla petizione più volte nel giro di 13 secondi: in quel caso l'IP -  la "targa" del pc che si collega al sito - viene bloccato. Gli hacker, però, sono riusciti a scoprire che in quel breve lasso di tempo si possono lasciare più firme, provenienti da indirizzi differenti. Nel giro di poche ore 4 Chan e Anonymous hanno reso noto lo "scherzo" e portato alla luce il baco di sistema.

A quel punto la discussione si è spostata sui social: alcuni utenti hanno suggerito al governo e al Parlamento di dotarsi di hacker "amici" per evitare queste situazioni a dir poco imbarazzanti.

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