Gli hacker hanno inondato il sito del Parlamento con nomi di cittadini inventati, residenti anche in Corea del Nord
Le adesioni per il cosidetto "contro-referendum" su Brexit sono cresciute a ritmo vertiginoso, di minuto in minuto, superando in poche ore quota tre milioni. Tutti pentiti? Tutti revisionisti? Difficile dirlo: di certo c'è lo zampino degli hacker dietro un simile boom. Secondo i ben informati ci sarebbe la mano delle reti di 4 Chan e di Anonymous dietro il boom di firme per la petizione sul sito del governo e del Parlamento inglese. Gli hacker avrebbero creato script e bot in grado di generare firme false grazie a indirizzi email improbabili in Ghana, Corea del Nord e Vaticano.
La sicurezza del sito inglese riesce a individuare se una persona aderisce alla petizione più volte nel giro di 13 secondi: in quel caso l'IP - la "targa" del pc che si collega al sito - viene bloccato. Gli hacker, però, sono riusciti a scoprire che in quel breve lasso di tempo si possono lasciare più firme, provenienti da indirizzi differenti. Nel giro di poche ore 4 Chan e Anonymous hanno reso noto lo "scherzo" e portato alla luce il baco di sistema.
A quel punto la discussione si è spostata sui social: alcuni utenti hanno suggerito al governo e al Parlamento di dotarsi di hacker "amici" per evitare queste situazioni a dir poco imbarazzanti.