Il presidente della Commissione europea risponde alla proposta della premier inglese sui diritti post-Brexit dei cittadini Ue. Critiche dai laburisti e da Sadiq Khan
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L'offerta del premier britannico, Theresa May, sui diritti dei cittadini è "un primo passo, ma non è sufficiente". A sostenerlo è il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, commentando l'offerta della May, secondo cui "i cittadini Ue che si trovino legalmente in Gran Bretagna nel momento il cui lasceremo l'Ue, avranno la possibilità di regolarizzare il loro status per restare nel Paese".
Gentiloni: "Da May intenzioni buone ma da verificare" - La proposta di Theresa May "è una dimostrazione di buone intenzioni, ma ci sono molte cose da verificare nel merito". A riferirlo è il premier Paolo Gentiloni, in una conferenza stampa tenuta a Bruxelles al termine del vertice europeo.
Vienna: "Dobbiamo lavorarci di più" - L'offerta presentata dalla premier britannica "è una prima buona proposta, che apprezzo, ma è chiaro che dobbiamo investirci molto più lavoro". Lo ha affermato il cancelliere austriaco Christian Kern, aggiungendo che "ci sono molti cittadini che non sono coperti" dalla proposta della May relativa ai cinque anni di residenza, "e questo sarà parte dei negoziati".
Critiche dai laburisti - L'offerta di Theresa May a Bruxelles nei negoziati sulla Brexit ha raccolto molte critiche in Gran Bretagna. L'oggetto del dibattito è la garanzia del diritto di residenza agli oltre 5 milioni di cittadini Ue che vivono nel Regno Unito da più di 5 anni. Per il laburista Keir Starmer, ministro per la Brexit ombra, è "troppo poco e in ritardo" quanto proposto dal primo ministro Tory rispetto a una questione che non può essere usata come "merce di scambio" nelle trattative.
Le parole del sindaco di Londra - Ha rincarato la dose il laburista Sadiq Khan, primo cittadino di Londra, secondo cui la proposta avrebbe una serie di lacune e non arriva a garantire in pieno i diritti di tutti gli immigrati Ue.