Dopo lo sconfitto David Cameron, pure uno dei vincitori del referendum lascia: "Centrata la mia ambizione politica". Ma non rinuncia al seggio a Strasburgo e Bruxelles
La Brexit continua a chiedere il suo tributo ai politici britannici: dopo il premier David Cameron, che si è dimesso in diretta il giorno dell'esito del referendum, ora anche Nigel Farage, leader dell'euroscettico Ukip, ha annunciato il proprio addio al partito (ma non all'Europarlamento). Proprio Farage è stato uno dei più accesi sostenitori della Brexit, e il primo a festeggiare di fronte alle prime proiezioni che davano in testa il "leave".
"Raggiunto il mio obiettivo" - Farage, che ha annunciato che, questa volta, non ci ripenserà, ha poi spiegato le ragioni di una scelta inaspettata: "Durante la campagna referendaria ho detto che volevo di nuovo il mio Paese. Quello che sto dicendo oggi è che voglio indietro la mia vita, proprio adesso".
"La vittoria della Brexit al referendum significa che la mia ambizione politica è stata raggiunta. Io sono entrato in questa lotta dalla parte delle imprese, perché volevo una nazione autonoma, e non per diventare un politico in carriera". Farage, che ha 52 anni, è al vertice dell'Ukip dal 2006.
"Ho preso la mia decisione dopo il referendum", ha detto ancora Farage in una conferenza stampa a Londra prima di dire la sua sul nuovo inquilino di Downing Street al posto di Cameron: "Auspico che la corsa in seno al Partito Conservatore possa dare al Paese un primo ministro che sia stato sostenitore della Brexit".
Non è un addio al partito - Farage ha infine chiarito come le sue dimissioni non significhino un addio al partito: "L'Ukip ora è in buone condizioni e continuerà a esserlo, con il mio pieno supporto. Con le dimissioni del premier Cameron e con il partito Laburista lontano da molti suoi elettori, stanno per arrivare giorni migliori per l'Ukip. Continuerò a sostenere il partito, sosterrò il nuovo leader, guarderò il processo di negoziati per l'uscita da Bruxelles come un falco e forse commenterò in Parlamento europeo di volta in volta".
Farage resterà europarlamentare - Farage resterà quindi deputato dell'Ukip nell'Europarlamento e manterrà anche la carica di presidente del gruppo euroscettico Efdd, dove l'Ukip è alleato del M5S. Lo riferisce il portavoce del partito, Hermann Kelly. Una notizia che, probabilmente, non farà felice il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, che pochi giorni fa, proprio all'Europarlamento, ha detto a Farage: "Lei è un sostenitore della Brexit, che ci fa ancora qui?".