Il vertice straordinario pronto a concedere la proroga, ma pone paletti all'estensione dell'uscita: Londra "non dovrà minare il regolare funzionamento" delle istituzioni Ue
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E' arrivato il via libera dalla Camera dei Comuni di Londra alla richiesta per un rinvio della Brexit al 30 giugno. E' stata infatti approvata, con 420 sì e 110 no, la mozione presentata dal governo May. La premier formalizzerà dunque mercoledì, al vertice Ue, la sua domanda in vista di una proroga flessibile della Brexit. Molti voti contrari sono arrivati dai falchi conservatori ribelli, che vorrebbero un divorzio no deal alla scadenza del 12 aprile.
Subito è però arrivata una precisazione del Consiglio europeo, che sottolinea come l'estensione non dovrà "minare il regolare funzionamento" delle istituzioni. "Se la Gran Bretagna sarà ancora un membro dell'Ue il 23 e 26 maggio 2019 e se l'Accordo di recesso non sarà stato ratificato entro il 22 maggio", si legge nella bozza di conclusioni del vertice straordinario, Londra "dovrà organizzare le elezioni per il Parlamento europeo, secondo la legge dell'Ue. Se la Gran Bretagna non assolve al suo obbligo" il divorzio avverrà "l'1 giugno 2019" anche eventualmente con un no-deal.
Nella bozza di conclusioni, comunque, il Consiglio europeo si dice pronto a concedere "una proroga per permettere la ratifica dell'Accordo" di divorzio. "Se l'accordo viene ratificato prima della data", la separazione "avverrà il primo giorno del mese successivo", prosegue il testo. Nel documento però non c'è la data di estensione massima, poiché è una decisione che dovranno prendere i leader europei mercoledì.
Media: 27 pronti a concedere proroga al 30 giugno 2020 - Secondo alcuni media internazionali, che citano fonti europee vicino al dossier, i 27 leader europei riuniti mercoledì a Bruxelles per discutere della data della Brexit potrebbero proporre un rinvio dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue al 30 marzo 2020. La premier britannica ha chiesto un rinvio al 30 giugno, mentre alcuni Paesi sarebbero disposti a concederle più tempo, fino a fine 2019 o, ed è questa l'ipotesi, al 2020 inoltrato.