L'accordo, anche se dovesse essere trovato, non potrebbe essere a questo punto approvato secondo il vicepremier prima di luglio
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La partecipazione del Regno Unito alle elezioni Europee del 23 maggio è ormai inevitabile, "malauguratamente". Lo ha dichiarato il vicepremier di fatto del governo Tory di Theresa May, David Lidington, a margine di una nuova sessione di negoziati con l'opposizione laburista alla ricerca di un accordo di compromesso sull'uscita dall'Ue in grado di ottenere la ratifica del Parlamento.
L'accordo, anche se dovesse essere trovato, non potrebbe essere a questo punto approvato secondo il vicepremier prima di luglio.Dopo che l'accordo sul divorzio non è stato approvato a Westminster e Londra ha per due volte chiesto un rinvio della Brexit, il governo della premier Theresa May sperava di poter far passare l'intesa prima della scadenza con cui evitare le europee. L'annuncio di Lidington deriva dai tempi stretti in cui l'ok del Parlamento e la ratifica dovrebbero avvenire. "Speravamo veramente che la questione dell'uscita fosse risolta e che queste elezioni non si dovessero tenere", ha aggiunto il vice premier.
Sul rinvio, Lidington ha detto che, mentre la data della Brexit e' fissata al 31 ottobre, il governo vuole "raddoppiare gli sforzi e il dialogo con tutti i deputati", perche' la proroga sia "più breve possibile" e avvenga prima della chiusura estiva del Parlamento dal 20 luglio. "Idealmente, vorremmo che i deputati europei" eletti dal Regno Unito "non debbano mai insediarsi", ha aggiunto. La prima seduta del nuovo Europarlamento è prevista il 2 luglio.
"Non ho timori e non ho speranze" per quanto riguarda gli sviluppi della Brexit, "se i britannici restano restano, se se ne vanno se ne vanno", ha laconicamente commentato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, aggiungendo che "rispetto al parlamento britannico, la sfinge egiziana è un libro aperto".