Il presidente del Consiglio europeo cercherà di ottenere un'estensione dei termini dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. Il ministro degli Esteri Moavero è favorevole: "Concedere più tempo se richiesto"
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Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, chiederà ai 27 Stati membri di "aprirsi" a una proroga dei termini dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Ad annunciarlo è lo stesso Tusk: "Durante le mie consultazioni prima del Consiglio, farò appello ai Paesi di essere aperti a una lunga estensione se il Regno Unito riterrà necessario ripensare la propria strategia sulla Brexit e per costruire il consenso attorno a essa".
May: "Proroga? Solo se c'è soluzione in vista" - E sulla possibilità di chiedere all'Unione europea il permesso di rinviare la Brexit oltre la data prefissata del 29 marzo, è chiamato a votare il Parlamento visto che, al momento, la Brexit è un vero rebus per la Gran Bretagna. In ogni caso, dopo la bocciatura del "no deal", cioè l'uscita dall'Ue senza accordo, Theresa May punta a un terzo tentativo per fare approvare il suo piano. "Se la Camera dei Comuni troverà il modo di sostenere un accordo, ciò consentirebbe al governo di chiedere una breve proroga tecnica dell'articolo 50 per concedere il tempo necessario per approvare la legislazione necessaria e ratificare l'accordo che abbiamo raggiunto con l'Unione europea. Ma lasciatemi essere chiara: è probabile che la breve proroga venga concessa solo se vi sarà una qualche soluzione in vista", ha detto il premier.
E' necessario più tempo - Del resto, come spiegato dalla stessa May, le soluzioni e le alternative non sono molte: "E' necessario che il Parlamento capisca e accetti che se non è disposto a sostenere un accordo nei prossimi giorni e non è disposto a sostenere l'uscita senza accordo il 29 marzo, allora è necessario un lasso di tempo maggiore, il che richiederebbe la partecipazione del Regno Unito alle elezioni del Parlamento europeo di maggio", ha sottolineato.
Scenario di incertezza ma resta necessario un accordo - Permane, comunque, uno scenario di totale incertezza con l'Ue che ha più volte ribadito che l'intesa raggiunta con la May era l'ultima possibile. La Gran Bretagna, dal canto suo, replica che il "no deal" non basta ma serve un accordo. Anche il leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, da parte sua, ha dichiarato che la May deve cercare un accordo con i parlamentari per una soluzione condivisa da presentare a Bruxelles.
Moavero: "In caso di richiesta di proroga, bisognerebbe concederla" - Dell'ipotesi di proroga della permanenza della Gran Bretagna nella Ue "dobbiamo parlarne a livello di governo. Personalmente ritengo che se ci fosse una domanda di proroga da parte del Regno Unito consistente con una logica puntata al risultato dobbiamo dire sì". E' quanto detto alla Camera dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, osservando che "una non proroga significa andare immediatamente allo scenario di rottura che purtroppo è sul tavolo".