la decisione di bruxelles

Brexit, Ue: taglio dell'80% sui controlli delle merci verso Irlanda del Nord

Il ministro inglese Forst non si è detto contento della proposta e vorrebbe lo stralcio del Protocollo sull'Irlanda del Nord, in caso di scontro si rischia una guerra di dazi con l'Europa

14 Ott 2021 - 11:12
 © dal-web

© dal-web

La Commissione Ue, sulle modifiche del Protocollo sull'Irlanda del Nord, avanza una proposta "di salute alimentare, vegetale e animale" che porta a "una riduzione dell'80% dei controlli delle merci che arrivano dalla Gran Bretagna alle coste nord irlandesi". La proposta prevede anche il taglio del 50% delle formalità doganali per le stesse parti. La Commissione si è poi dichiarata pronta ad avviare intense discussioni con il governo inglese per trovare una soluzione permanente quanto prima.

Un accordo che, se accettato, potrebbe evitare ai cittadini inglesi una guerra commerciale con l'Ue fatta di dazi reciproci. Eppure, il ministro per la Brexit David Frost, che vorrebbe lo stralcio del Protocollo sull'Irlanda del Nord, ha già definito le proposte di Bruxelles come insufficienti, mentre il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic ha dichiarato: "Non c'è altra proposta. Questa è, al Regno Unito abbimo già fatto molte concessioni senza precedenti nella storia dell'Ue".

La vicenda - La divisione tra Irlanda e Irlanda del Nord esiste ormai da 100 anni, dopo che nel 1921 un atto unilaterale del governo britannico ha accolto il Paese sotto la propria ala. Una decisione che i nordirlandesi presero di buon grado, riconoscendosi più vicini agli inglesi per motivi sociali, culturali e soprattutto religiosi (nel nord sono protestanti mentre nel sud più cattolici). Allo scoccare dell'ora x per la Brexit, i nordirlandesi si sono trovati dunque tra due fuochi: da una parte la pace instabile con l'Irlanda che va avanti dal 1998, che a sua volta la mantiene inevitabilmente legata all'Europa, e dall'altra l'amore per la Corona. Ed ecco che, per evitare la costruzione di muri fisici e ideologici, si è scelto di mantenere il nord del Paese all'interno dell'unione doganale e del mercato comune europeo, facilitando così i rapporti con l'Irlanda, ma meno con il Regno Unito complicando l'arrivo delle merci inglesi e causando disagi ai nordirlandesi. I supermercati infatti, rifornendosi principalmente dall'Inghilterra, hanno vissuto lo stesso disagio che da settimane vivono i vicini con i prodotti provenienti dall'Europa.

Il legame con l'UK si è dunque indebolito nell'ultimo anno, al punto tale che molti cittadini inglesi considerano i cugini più come un peso che come una regione in più. E in negativo la vede anche il DUP, il partito alleato dei Conservatori al Parlamento britannico, dopo che gli ultimi sondaggi hanno registrato nella regione un calo dei protestanti a favore dei cattolici e quindi un possibile cambio di rotta, come scrive la giornalista nordirlandese Susan McKay sul New York Times, fino alla - impossibile fino ad oggi - unione definitiva delle due Irlande.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri