Visti speciali Gb

Brexit, mancano operai nei cantieri: sì a visti speciali per muratori e falegnami

Il Governo britannico facilita l'ingresso dei lavoratori del settore edile: d'ora in poi sarà sufficiente un'offerta di lavoro e una buona conoscenza della lingua inglese

18 Lug 2023 - 15:04
 © Ansa

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Il Regno Unito allenta le restrizioni sui visti, frutto della Brexit, per colmare la mancanza di lavoratori edili. Professioni come quella di muratore, stuccatore e falegname sono state aggiunte alla “shortage occupation list”, cioè la lista ufficiale “delle carenze occupazionali” stilata dal Governo, così da agevolare l’ingresso nel Paese di costruttori stranieri.

Aggiornata la "lista delle occupazioni in carenza"

 Il Comitato Consultivo per la migrazione aveva richiesto già da marzo l’annessione degli operai edili alla lista dei visti speciali, che già includeva personale sanitario, ingegneri, scienziati e chimici. La "shortage occupation list" indica infatti tutte le professioni in cui c’è carenza di lavoratori residenti. Il Ministero degli Interni ha affermato che l'aggiornamento della lista potrebbe "aiutare la fornitura di infrastrutture nazionali chiave e stimolare la crescita per le industrie correlate".

Crisi dell'industria edile e della ristorazione

 L'obiettivo è quello di fare rientrare tutti i lavoratori che avevano lasciato il Regno Unito a causa della Brexit. Secondo l’associazione a tutela delle imprese edili Federation of Master Builders, il Paese non doveva tagliare fuori i lavoratori europei senza fare i conti con la carenza di competenze del Regno Unito. Anche il settore della ristorazione e dell'ospitalità scarseggia di personale a causa della Brexit e della pandemia. Kate Nicholls, amministratore delegato di UKHospitability e portavoce del settore, ha spiegato: "Non ci sono abbastanza persone attive nell'economia per poter ricoprire tutti i ruoli di cui abbiamo bisogno". Secondo un rapporto del Centre for European Reform, la Brexit ha portato alla perdita di circa 330mila lavoratori nel Regno Unito, soprattutto in settori poco qualificati come quello edile.

Troppi immigrati: primo ministro nel mirino

 La decisione del primo ministro britannico, Rishi Sunak, è stata apprezzata da molti. Suzannah Nichol, amministratore delegato dell’organizzazione di rappresentanza per il settore edile Build UK, ha dichiarato: "È fondamentale riempire i posti vacanti nei cantieri e affrontare rapidamente le carenze in particolari ruoli". La pensa diversamente l’attuale ministro degli Interni e convinta sostenitrice della Brexit, Suella Braverman. La parlamentare ha dichiarato che "il Governo dovrebbe piuttosto addestrare la forza lavoro britannica", poiché "il lavoro degli immigrati ci danneggia".

Salgono i numeri dell'immigrazione

 Secondo alcuni dati forniti dall’Ufficio per le Statistiche nazionali, la migrazione complessiva nel Regno Unito è aumentata del 24% dall’anno scorso, con 606mila unità. Il gran numero di persone al di fuori dell'Ue entravano nel Regno Unito per studiare, lavorare o sfuggire ai conflitti. Un duro colpo per il Sunak, accusato dai Tory di aver perso il controllo dei confini e costretto ad ammettere che cercherà di fare scendere quelle cifre. Se da una parte verrà colmato il gap lavorativo nel settore della costruzione, dall’altra il primo ministro potrebbe ricevere ulteriori accuse dal suo partito.

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