"Voglio rinegoziare il backstop", afferma la premier Theresa May che ha poi invitato il leader dei laburisti Jeremy Corbyn a un confronto. Ma da Bruxelles arriva lo stop: "Nessun nuovo patto"
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La Camera dei Comuni dice sì alla richiesta avanzata dalla premier Tory, Theresa May, di un mandato per cercare di ridiscutere con l'Ue l'accordo sulla Brexit e di "depurarlo" dal cosiddetto backstop sul confine irlandese. I deputati hanno infatti approvato l'emendamento alla mozione May presentato da Graham Brady che impegna la premier a tentare di negoziare con Bruxelles un piano B che contenga "soluzioni alternative".
Theresa May si impegna a riavviare i negoziati - Theresa May ha quindi confermato ai Comuni l'impegno a cercare di rinegoziare l'accordo sulla Brexit con l'Ue per ottenere garanzie "legalmente vincolanti" in grado di allontanare la prospettiva di un'attivazione del cosiddetto backstop sulla questione irlandese. May nello stesso tempo ha ribadito la volontà di Londra di assicurare che il confine fra Irlanda e Irlanda del Nord resti "senza barriere".
La premier ha poi chiesto un confronto a Corbyn, che ha accettato - La premier britannica ha poi accolto con favore l'emendamento non vincolante contro una Brexit no deal, ma ha avvertito che "opporsi a un no deal non basta", occorre trovare un deal, e ha rilanciato l'invito a Jeremy Corbyn a un confronto diretto. Un invito respinto in passato, ma che il leader laburista ha finalmente accettato, considerando soddisfatta la precondizione su un impegno della premier Tory a scongiurare l'epilogo di un'uscita dall'Ue senz'accordo.
Tusk frena: "L'accordo con l'Ue non si può rinegoziare" - Ma Bruxelles frena Londra. "L'accordo raggiunto è e resta il migliore e unico modo per assicurare una uscita ordinata della Gran Bretagna dall'Ue. Il backstop è parte di quell'accordo, e quell'accordo non è aperto a nuovi negoziati". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, commentando l'esito della votazione a Westminster.
Irlanda: "Backstop non si tocca" - "Il backstop è stato concordato da Regno Unito e Ue come una polizza assicurativa per evitare un confine 'duro' in qualsiasi scenario. Speriamo che non venga mai usato, e che sia rimpiazzato presto da un futuro accordo sui nostri rapporti. Ma è necessario, e quanto è avvenuto a Westminster non fa nulla per cambiare questo stato di cose". Lo ha detto via Twitter Simon Coveney, vicepremier e ministro degli Esteri irlandese. Gli ha fatto eco Helen McEntee, ministro per gli Affari europei: "Non ci possono essere cambiamenti al backstop. E' stato negoziato per 18 mesi con il Regno Unito e dal Regno Unito".