Fotogallery - Ilaria Salis torna in tribunale senza catene
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La 39enne attivista italiana è a processo a Budapest con l'accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra: "Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato"
Ilaria Salis è stata portata in aula per la prima volta senza manette e senza catene alle caviglie. È entrata rapidamente tra giornalisti e il gruppo dei suoi amici, fra i quali anche Zerocalcare, che l'attendevano all'esterno del tribunale. Oggi è prevista la terza udienza del processo a suo carico. La 39enne attivista italiana è a processo a Budapest con l'accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Durante la terza udienza, il giudice Josef Szos ha rivelato l'indirizzo dove Ilaria Salis sta scontando i domiciliari, scatenando la protesta del padre della donna, Roberto.
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Durante il processo, Roberto Salis si è girato verso l'ambasciatore italiano Manuel Jacoangeli dicendogli: "Bisogna fare qualcosa". L'indirizzo "non dovrebbe essere rivelato, anzi protetto e non va inserito nel verbale", ha poi sottolineato l'avvocato della difesa Gyorgy Magyar.
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La 39enne porta una cavigliera elettronica. È stata scarcerata dopo 15 mesi e le sono stati concessi gli arresti domiciliari fino alla fine del processo. "Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato", ha detto l'attivista italiana.
"C'è un'enorme tutela per la persona aggredita, che è ungherese, e poi viene rivelato il domicilio di Ilaria", ha affermato ancora Roberto Salis. "È un sistema inaccettabile, non mi pare sia un processo giusto. È stata anche respinta la richiesta di aggiornare il processo a quando avremo tutti gli atti in italiano e faremo le opportune proteste anche su questo".
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La concessione dei domiciliari per Ilaria Salis è "un bel risultato per il quale abbiamo sempre lavorato, rasserena tutta la situazione e le consente di affrontare meglio il processo". Lo ha detto l'ambasciatore italiano a Budapest, Manuel Jacoangeli, prima dell'inizio della terza udienza del processo. "Abbiamo suggerito ripetutamente alla famiglia di intraprendere questa strada e l'ambasciata appoggerà sicuramente una richiesta di domiciliari in Italia", ha aggiunto.