Fotogallery - Ungheria, Ilaria Salis in tribunale: "Trascinata come un cane"
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L'insegnante è accusata di aver aggredito due estremisti di destra e si trova in carcere in Ungheria da quasi un anno. Tajani al governo ungherese: "Rispettate i diritti di Salis". La Farnesina convoca l'ambasciatore
Si è aperto a Budapest il processo a Ilaria Salis, l'insegnante italiana accusata di aver aggredito due estremisti di destra, che si trova in carcere in Ungheria da quasi un anno. L'imputata è comparsa in aula in catene, con le manette ai polsi e con i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti, accennando un sorriso rivolto al pubblico. Una donna delle forze di sicurezza la trascinava per una catena.
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Salis è stata condotta nell'aula del Tribunale di Budapest legata per le mani e i piedi, tenuta per una catena e sorvegliata su una panca per tutta la durata dell'udienza da due agenti di un corpo speciale della polizia penitenziaria, che indossavano un giubbotto antiproiettile e il passamontagna per non essere riconoscibili.
"Mia figlia viene trattata come un animale", ha commentato il padre di Ilaria, Roberto Salis. "È da 11 mesi che non stiamo scherzando ma stiamo dicendo i fatti - ha proseguito - Il punto è che sia i politici e il governo sia anche molti giornali fanno finta di non vedere e continuano a parlare del fatto se sia colpevole o no, lasciando in totale secondo piano il fatto che c'è una violazione vergognosa dei diritti civili".
"È una fotografia molto dura. Abbiamo incontrato il padre, naturalmente la magistratura ungherese è sovrana. Ci si può attivare, cosi come ci stiamo attivando, attraverso i canali diplomatici, facendo tutto il possibile per attenuare le condizioni rigorose in cui è detenuta". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
La 39enne milanese è stata incarcerata in Ungheria nel febbraio 2023 e ora rischia 16 anni di reclusione con l'accusa di lesioni aggravate ai danni di due neonazisti. Salis, imputata assieme ad altri due cittadini tedeschi, si è dichiarata non colpevole e ha contestato l'impossibilità di vedere le immagini delle telecamere di sorveglianza su cui si basa l'accusa e la mancata traduzione degli atti, in inglese e in italiano, che le hanno impedito di conoscere appieno i reati di cui è chiamata a rispondere. Il processo è stato rinviato al 24 maggio.
"È stato scioccante, un'immagine pazzesca", ha commentato l'avvocato difensore Eugenio Losco. "Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni, ma vederla ci ha fatto davvero impressione. Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che arrivava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza. È una grave violazione della normativa europea, l'Italia deve porre fine a questa situazione ora".
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio".
Come passo di protesta per le condizioni di detenzione di Ilaria Salis, il ministro degli Esteri ha quindi dato disposizioni al segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia di convocare l'ambasciatore ungherese a Roma. Parallelamente, martedì l'ambasciatore d'Italia in Ungheria effettuerà un passo presso le autorità ungheresi.
In Tribunale è stato chiesto l'esame delle persone offese, un consulente antropometrico e un medico legale sulla natura "potenzialmente letale" delle lesioni provocate che hanno portato a una prognosi di 5 e 8 giorni. La difesa ha contestato inoltre la stessa natura del reato, che non è di tentato omicidio e in Italia avrebbe pene così lievi da non permettere misure di custodia in attesa di sentenza. Contestata anche l'aggravante di aver agito "nell'ambito di un'associazione a delinquere" tedesca, la Hammerband di Lipsia (letteralmente "banda del martello") che avrebbe scelto Budapest per attaccare e assaltare militanti fascisti e neonazisti radunati l'11 febbraio in occasione del Giorno dell'onore. Il giudice ungherese ha confermato per il momento la custodia cautelare in carcere di Ilaria Salis, ma non è escluso che i legali presentino a breve una richiesta di domiciliari in attesa della sentenza.
Il padre di Ilaria Salis, Roberto, in un'intervista a un'emittente ungherese si è detto "preoccupato" per la figlia, aggiungendo che reputa "eccessiva" la richiesta di 11 anni avanzata dalla Procura. "In Italia casi del genere vengono giudicati con più clemenza". Il padre della 39enne ha anche dichiarato che lui e la famiglia sostengono la lotta antifascista della figlia.