La storia di Luis Albino

Rapito a 6 anni in California, ritrovato dopo 70 anni con test Dna online

Era stato portato via nel 1951 mentre giocava in un parco, è stato ritrovato grazie agli sforzi della nipote che si è sottoposta al test e ha fatto riaprire l'indagine sulla scomparsa

23 Set 2024 - 17:07
 © Dal Web

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Era stato rapito quando aveva sei anni, nel 1951, mentre giocava in un parco della California. Più di 70 anni dopo, Luis Armando Albino è stato ritrovato grazie all'aiuto di un test del Dna online, vecchie foto e ritagli di giornale. A raccontare la storia è il Guardian, che cita a sua volta il Bay Area News Group. I media riferiscono di come la nipote di Albino, con l'assistenza della polizia, dell'Fbi e del dipartimento di Giustizia, sia riuscita a localizzare suo zio che viveva sulla costa orientale degli Stati Uniti. 

Il rapimento in un parco giochi

 Albino, che oggi è nonno, è un vigile del fuoco in pensione e un veterano dei Marines che ha prestato servizio in Vietnam. Lo racconta la nipote, Alida Alequin, 63 anni, che ha trovato Albino e lo ha riunito alla sua famiglia californiana lo scorso giugno. Il 21 febbraio 1951, una donna attirò il bambino di 6 anni dal parco di West Oakland dove stava giocando con il fratello maggiore e, parlando in spagnolo, promise al piccolo, nato a Porto Rico, che gli avrebbe comprato delle caramelle. Invece, la donna rapì Luis, portandolo sulla costa orientale dove fu cresciuto da una coppia che lo trattò come se fosse il proprio figlio. L’uomo avrebbe anche qualche ricordo del suo rapimento e di aver attraversato il paese, ma non avrebbe mai ottenuto risposte soddisfacenti dagli adulti coinvolti. 

Il ritrovamento

 Per più di 70 anni non si sono avute notizie di Luis Armando Albino che però è sempre stato nel cuore della sua famiglia e la sua foto era appesa nelle case dei parenti, come racconta la nipote. Sua madre morì nel 2005 ma non perse mai la speranza di ritrovare il figlio vivo. Questo fino a quando sua nipote, Alida Alequin, 63 anni, si sottopose a un test genetico nel 2020, che mostrò una parziale corrispondenza con il DNA di un uomo che alla fine si rivelò essere proprio Albino: fu il primo indizio che spinse la donna a ritenere che lo zio fosse ancora vivo. Alequin provò a contattarlo, ma non ottenne risposte. Nel 2024 con l'aiuto delle figlie, la donna fece alcune ricerche, e nella biblioteca cittadina trovò filmati e articoli di giornali locali dell'epoca che parlavano della scomparsa dello zio. In un'intervista a News Group, ha detto che suo zio "mi ha abbracciato e ha detto: 'Grazie per avermi trovato' e mi ha dato un bacio sulla guancia".

Le ricerche del bambino nel 1951

 Articoli dell'Oakland Tribune dell'epoca riferiscono di un enorme dispiegamento di forze per ritrovare il bambino scomparso. Operazioni che durarono mesi e che coinvolsero la polizia, i soldati di una base militare locale, la guardia costiera e i cittadini. Secondo gli articoli furono perquisiti anche la baia di San Francisco e altri corsi d'acqua. Suo fratello, Roger Albino, era stato interrogato più volte dagli investigatori per tentare di ricostruire l'accaduto e aveva sempre mantenuto la stessa versione: quella di una donna con una bandana in testa che aveva portato via suo fratello.

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