Nonostante il divieto di consumare carcasse di animali e bevande non controllate, nelle province del Nord del Paese è emergenza sanitaria: si registrano anche 100 intossicati in due diversi episodi
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Dieci morti e oltre 100 intossicati per aver mangiato carne di cane e per aver bevuto vino di riso. E' questo il bilancio diffuso dalle autorità sanitarie della Cambogia, che hanno inviato funzionari nel Nord del Paese, dove si sono registrati i due episodi letali. Anche l'Organismo mondiale della Sanità ha predisposto verifiche. I divieti di cibarsi di carcasse di animali morti e di bere bevande non controllate, soprattutto nelle province, non vengono rispettati dalla popolazione.
Nel Paese asiatico, uno dei più poveri al mondo, dove è presente dal 2003 il virus dell'aviaria, con 56 casi confermati di infezioni, 37 dei quali mortali, e dove la sicurezza alimentare non è una priorità, le emergenze sanitarie sono diffuse.
Negli ultimi due episodi mortali registrati dalle autorità nelle province nord-orientali, sei persone hanno perso la vita dopo aver consumato la carcassa di un cane forse morto per avvelenamento; altre quattro per aver bevuto vino di riso. I campioni degli alimenti incriminati sono stati inviati alla sede del Ministero della Sanità, nella capitale Phnom Penh, per analisi di laboratorio.
Chhneang Sivutha, capo del distretto sanitario della provincia di Kratié, dove è scattata l'emergenza, ha dichiarato che i casi di avvelenamento alimentare non sono insoliti, ma è raro registrare un così alto numero di vittime in contemporanea.
Il vino di riso, in particolare, è molto popolare nelle zone rurali, dove è a buon mercato e di solito è in infusione con frutti o piante ritenute di avere potere medicinale. Mentre è abitudine mangiare carne di animali morti per ragioni sconosciute, spesso per malattia e avvelenamento.