"Non possiamo gestire la nuova ondata di rifugiati", ha detto il presidente turco che ha criticato l'Ue per non aver aiutato Ankara ad affrontare il flusso di arrivi
Ho chiesto a Putin "di togliersi di mezzo" da Idlib, in Siria. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan in un discorso ad Istanbul, aggiungendo che la Turchia "non può gestire la nuova ondata di rifugiati" dalla Siria e che "restano aperti ai profughi i confini per l'Europa". Erdogan ha poi affermato che la Siria "pagherà per la morte de soldati turchi nella provincia di Idlib".
La questione siriana, ha proseguito il capo dello Stato turco, non è "un'avventura" o "un tentativo di espandere il territorio turco". La Turchia "non ha interesse nel petrolio o nel territorio siriano. Vogliamo solo mettere in sicurezza i nostri confini con una zona cuscinetto", ha detto.
Il presidente turco ha quindi affermato che manterrà aperte le frontiere con l'Europa per consentire ai rifugiati di attraversare. Il leader turco ha criticato l'Ue per non aver aiutato Ankara ad affrontare il flusso di arrivi. "Non chiuderemo le porte", ha detto Erdogan, affermando che da venerdì 18mila migranti si sono ammassati al confine verso l'Europa (una cifra che non può essere confermata) e ha aggiunto che il numero potrebbe arrivare a 30mila.
La Turchia ha anche annunciato di aver distrutto un arsenale di armi chimiche del regime di Damasco nella Siria nord-occidentale, in rappresaglia per gli attacchi aerei di giovedì in cui sono rimasti uccisi più di 30 soldati di Ankara. Durante la notte tra venerdì a sabato, le forze turche hanno distrutto "un'installazione di armi chimiche situata a 13 km a sud di Aleppo, nonché un gran numero di altri obiettivi del regime", ha detto un alto funzionario turco senza fornire ulteriori dettagli sull'operazione.