TENSIONE NEL PAESE

Caro bollette: in Kazakistan scoppia la rivolta per i prezzi del gas | Stato d'emergenza esteso a tutto il Paese

Assaltati il municipio della città di Almaty e il palazzo residenziale, sciolto il governo, oltre 200 arresti nelle proteste. La Russia invia "forze di pace"

05 Gen 2022 - 23:00

Kazakistan in rivolta per l'aumento dei prezzi del gas. La polizia ha reso noto che durante le violente proteste sono state arrestate più di 200 persone. Almeno 95 agenti feriti negli scontri. Assaltata la capitale finanziaria Almaty, dove è stato incendiato il municipio. Il presidente ha sciolto il governo nazionale. Stato d'emergenza esteso in tutto il Paese. La Russia invia "forze di pace".

La tensione maggiore è stata nella capitale del paese, Nur-Sultan (che fino al marzo 2019 si chiamava Astana), dove è stato indetto lo stato d'emergenza dal 5 al 19 gennaio, che prevede il blocco in entrata e in uscita dalla città, il divieto di manifestazione e il sequestro di armi. Grandi proteste anche nell'altra grande città kazaka, Almaty, che è sede della residenza presidenziale di Kassym Jomart Tokayev. I manifestanti hanno tentato di fare irruzione nel palazzo, dopo averlo circondato in migliaia. 

Il ministero dell'Interno in un comunicato ha affermato che i dimostranti hanno "bloccato le strade e il traffico, turbando l'ordine pubblico". Poche ore dopo l'inizio delle proteste, vari siti d'informazione del Kazakistan sono diventati inaccessibili. Il portale di monitoraggio globale di internet Netblocks ha rilevato che nel Paese è in corso un diffuso blackout del web. Secondo alcuni media locali, sono saltate anche le linee telefoniche di Nur-Sultan e Almaty.

Mentre la protesta dilaga, sui social compaiono video provenienti da molte città del paese in cui le strade si riempiono di gente in protesta.

La Russia e i Paesi facenti parte della Csto (Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva, che raggruppa sei ex stati sovietici) invieranno una "forza di pace". Lo ha annunciato su Facebook il presidente dell'alleanza, il premier armeno Nikol Pashinyan, spiegando che saranno inviate
"forze di pace collettive" per un "tempo limitato per stabilizzare e normalizzare la situazione nel Paese" causata da "interferenze esterne". La richiesta di aiuto ai Paesi alleati era giunta dal presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev.

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