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Si chiede di "agire con urgenza" e di elaborare uno studio sul mercato dell'energia. Nuovo summit a dicembre
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I leader Ue invitano la commissione ad elaborare uno studio sul funzionamento del mercato del gas e dell'elettricità nonché del mercato degli Ets (sistema per lo scambio di quote emissione di gas a effetto serra). E' quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo sul dossier energia. Si chiede anche di "valutare rapidamente misure di medio e lungo periodo" che rendano i prezzi dell'energia "sopportabili per famiglie e aziende".
Draghi si è presentato all'Europa Building di Bruxelles portando un messaggio netto al Consiglio europeo: il dossier dei rincari energetici non può subire dilazioni. Il tema, nella prima giornata del vertice è caldissimo. Solo a notte fonda i 27 leader, infatti, sono riusciti a trovare un'intesa dando "urgenza" alle linee messe in campo dalla commissione, incluso l'acquisto volontario di stock comuni di gas.
Quattro ore e mezzo di dibattito per il primo punto sul tavolo di un Consiglio destinato a infiammarsi sul caso polacco danno il senso dell'importanza del dossier energetico. Draghi è stato tra i primi a intervenire, invocando linee di azioni urgenti. Poco prima, a Roma, il ministro dell'Economia Daniele Franco ha ammesso che il caro-prezzi "è un fattore che può essere di ostacolo al consolidarsi della ripresa", assicurando che il governo è pronto a ulteriori interventi. A Bruxelles il presidente del Consiglio ha invece messo subito sul tavolo l'importanza di un coordinamento. "Bisogna intervenire al più presto per limitare gli aumenti del prezzo dell'energia, per preservare la ripresa e salvaguardare la transizione ecologica", ha spiegato Draghi.
La toolbox (cassetta degli attrezzi) elaborata dalla Commissione a inizio ottobre è un primo passo ma l'Italia - come anche la Spagna -si è presentata chiedendo più ambizione. Pedro Sanchez, prima di entrare al vertice, ha sottolineato ad esempio che vorrebbe che una prima parte dell'iter si chiudesse già a dicembre. La discussione è stata "molto approfondita", spiega una fonte Ue. Del resto la stessa Angela Merkel sulla strada dello stoccaggio comune per calmierare i prezzi è tiepida. Più che intervenire sul mercato è "meglio adottare misure di sostegno sociale, come facciamo ad esempio in Germania", è stata la linea della cancelliera.
C'è il concetto di mix energetico, definito da una fonte diplomatica una parole chiave del dossier. Concetto che contiene una domanda cara a tutti i big dell'Ue: quali sono le energie utilizzabili nella transizione alle rinnovabili? La Francia, ad esempio, sventola la bandiera del nucleare. In Germania è ancora ampio l'uso del carbone. L'Italia spinge sul gas. Tutti devono fare i conti con la tassonomia europea, che decide cosa è più "verde" con tutte le conseguenze finanziarie del caso.
A rendere elettrica la discussione è stato anche il ruolo del mercato degli Ets (le emissioni di Co2) sul caro-prezzi. La Spagna ha chiesto una maggiore vigilanza, la Repubblica Ceca l'ha messo letteralmente nel mirino mettendo a rischio fino all'ultimo minuto un accordo sul testo finale. Alla fine le conclusioni del vertice incaricano la Commissione di mettere in campo uno studio sulla funzionalità del mercato energetico e su quello degli Ets valutando se movimenti speculativi necessitano di "ulteriore regolamentazione".
Sempre nel testo si fa chiaro riferimento a misure di medio e lungo termine da mettere in campo per rendere tollerabili, a famiglie e imprese, i prezzi energetici. Ma prima c'è l'urgenza. Se ne parlerà martedì alla riunione straordinaria dei ministri dell'Energia, a Lussemburgo prima dll'ultimo summit dei leader del 2021.