Figlia dell'ex calciatore inglese

Bianca Gascoigne: "Io, molestata da Al Fayed a 16 anni" | Harrods tratta indennizzi con 250 donne

Bianca Gascoigne, figlia dell'ex calciatore della Lazio Paul, si unisce alle oltre 250 donne che si sono fatte avanti per denunciare abusi sessuali dal magnate egiziano: "Molestata a 16 anni, non so come ho fatto a sfuggire" 

22 Ott 2024 - 17:51
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Più di 250 donne si sono rivolte ai vertici di Harrods per un indennizzo dichiarandosi vittime nel vasto scandalo postumo di stupri e abusi sessuali imputati a Mohamed Al-Fayed, il defunto magnate egiziano trasferitosi nel Regno Unito che aveva controllato i grandi magazzini londinesi fino al 2010. Al coro di denunce di abusi da parte dell'ex patron di Harrods, morto nell'agosto 2023, si aggiunge Bianca Gascoigne, 37 anni, modella e figlia della leggenda del calcio inglese Paul (ex Lazio). 

Il boom dopo il documentario della Bbc

 È quanto si legge in una nota dell'esclusivo centro commerciale che sta trattando le molteplici richieste arrivate. Inoltre, un certo numero di controversie legali presentate sin dall'anno scorso "sono state risolte". Il numero di ex dipendenti di Harrods pronte a denunciare quanto subito è salito in modo esponenziale dopo la messa in onda di un documentario della Bbc, intitolato "Al Fayed: Predator at Harrods", che ha svelato lo scandalo in tutta la sua ampiezza. Il programma conteneva le accuse di cinque donne che affermavano di essere state violentate dal padre di Dodi - ultimo fidanzato della principessa Diana, deceduto nel 1997 con lei nel tragico incidente del tunnel dell'Alma a Parigi - mentre molte altre lo accusavano di abusi sessuali.

Intervistata da Sky News Uk, Bianca Gascoigne ha raccontato d'essere stata molestata a suo tempo dal miliardario, che le avrebbe messo le mani addosso e cercato di baciarla durante un periodo di lavoro presso i grandi magazzini Harrods, simbolo del lusso londinese e gioiello della corona dell'impero d'affari del tycoon fino al 2010.

"Non so come sono riuscita a sopravvivere"

 Il periodo di lavoro era iniziato quando lei aveva solo 16 anni. La donna ha sottolineato d'aver conosciuto al-Fayed - morto 94enne l'anno scorso - in compagnia dei genitori; e d'essere stata trattata in un primo momento da lui in modo gentile assieme alla famiglia. Salvo scoprirne la natura predatoria a margine di quelli che dovevano essere "incontri di lavoro settimanali". Sino all'invito in un appartamento lussuoso, teatro del tentativo di aggressione sessuale: episodio nel quale Bianca Gascoigne - turbata nell'intervista fino alle lacrime - ha raccontato d'essersi sentita "spaventata e intrappolata", ma da cui riuscì comunque a sfuggire indenne: "Neppure io so come".

La sua denuncia potrebbe ora essere raccolta del gruppo Justice for Harrods Survivors, con al centro un team di avvocati che rappresenta più di cento presunte vittime del defunto tycoon - in gran parte ex dipendenti di Harrods - ed è impegnato in molteplici azioni legali per la richiesta d'indennizzi: rivolta in primis all'attuale proprietà dell'esclusivo centro commerciale, il fondo sovrano del Qatar, subentrato a Mohamed al-Fayed dal 2010 e chiamato in causa come erede legale delle responsabilità attribuite alla struttura aziendale per la copertura che essa avrebbe assicurato al sistema di reclutamento di giovani donne-prede messo in piedi dall'ex titolare.

Le ultime accuse dalle calciatrici del Fulham

 Al novero delle accuse di abusi, la settimana scorsa si sono aggiunte inoltre quelle di alcune ex calciatrici del Fulham, club londinese di cui al-Fayed fu pure proprietario. Ronnie Gibbons, in passato capitana della squadra femminine nel club londinese di cui era stato proprietario Mohamed Al-Fayed, ha rivelato di aver subito nel 2000 una serie di molestie da parte del defunto magnate egiziano.

Gibbons, che all'epoca dei fatti era ventenne, ha dichiarato al sito The Athletic di essere stata baciata con la forza, palpeggiata e di essersi sentita intrappolata due volte da Al Fayed mentre i due si trovavano da Harrods nell'ufficio del tycoon, che controllava anche il centro commerciale di lusso fino al 2010. "Dire la mia verità e raccontare finalmente la mia storia mi aiuterà a risollevarmi e a liberarmi dalla vergogna, dall'imbarazzo e dal dolore che ho portato con me per anni", ha detto l'ex calciatrice che non denunciò quanto subito all'epoca dei fatti per non compromettere il futuro della squadra femminile.

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