La donna che ha accusato il giudice della Corte Suprema di tentato stupro testimonia davanti alla commissione Giustizia del Senato statunitense
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"Sono qui oggi non perché voglia. Sono terrorizzata. Sono qui perché credo sia un mio dovere civico dirvi cosa mi successe quando io e Brett Kavanaugh eravamo alle superiori". E' iniziata così la testimonianza di Christine Blasey Ford, 51enne professoressa e ricercatrice di psicologia, davanti alla commissione Giustizia del Senato statunitense contro il giudice nominato dal presidente Donald Trump per la Corte Suprema.
La donna, la prima a muovere accuse nei confronti di Kavanaugh, ha raccontato la propria versione dei fatti in merito a quanto sarebbe successo a una festa nel 1982 quando lei e il giudice erano ancora due adolescenti. "Salii al secondo piano per andare in bagno. Arrivata in cima alle scale, fui spinta da dietro in una stanza da letto. Brett Kavanaugh e Mark Judge, un amico del giudice, entrarono nella stanza e chiusero a chiave la porta. C'era già della musica nella stanza, ma il volume fu alzato da Brett o Mark".
Visibilimente nervosa e con le lacrime agli occhi, Ford ricorda poi cosa avvenne subito dopo: "Fui spinta sul letto e Brett venne sopra di me. Cominciò a muovere le sue mani su tutto il mio corpo, strusciando le sue labbra su di me. Strillai, sperando che qualcuno mi sentisse al piano di sotto, e cercai di liberarmi, ma lui era pesante. Brett mi palpeggiò e cercò di togliermi i vestiti. Non ci riuscì perché era molto ubriaco. Pensavo che mi avrebbe stuprata. Cercai aiuto, urlando. Quando lo feci, Brett mise la sua mano sulla mia bocca per farmi smettere di urlare. Questo fu quello che più mi terrorizzò e che ha avuto l'impatto più duraturo sulla mia vita".
La 51enne spiega poi che nel corso degli anni ha raccontato questa storia solo ad alcuni amici e durante una terapia di coppia con il marito. "Fino a luglio, non ho mai nominato il nome di Kavanaugh al di fuori della terapia. Tutto è cambiato quando ho sentito che Kavanaugh era tra i candidati alla Corte Suprema: era mio dovere raccontare tutto". Il giudice scelto da Trump respinge tutte le accuse, anche quelle mosse da altre due donne dopo il racconto di Ford.
Kavanaugh in lacrime: "Sono innocente" - Il giudice Brett Kavanaugh si ferma per un istante e scoppia in lacrime mentre legge la dichiarazione di apertura della sua testimonianza davanti alla commissione Giustizia del Senato. "Sono innocente rispetto a queste accuse", ha dice, "non ho mai aggredito sessualmente nessuno". Kavanaugh ha anche assicurato che non si farà "intimidire, potete sconfiggermi nel voto finale ma non riuscirete a farmi lasciare, mai".
Kavanaugh ha definito le accuse contro di lui "un'offensiva politica calcolata e orchestrata alimentata dalla rabbia per l'elezione del presidente Trump nel 2016", affermando di essere il bersaglio di un complotto di persone che cercano vendetta per conto della famiglia Clinton. Di fronte alla mossa a sorpresa del senatore democratico Dick Durbin, che ha suggerito al giudice nominato alla corte suprema Brett Kavanaugh di chiedere di sospendere l'audizione sulle accuse di aggressione sessuale a lui contestate e di sollecitare una indagine dell'Fbi per accertare meglio le accuse, Kavanaugh, in evidente imbarazzo, ha dribblato la domanda e non ha risposto.
Trump: "Da Kavanaugh testimonianza onesta, il Senato voti" - "Il giudice Kavanaugh ha dimostrato all'America esattamente il perché io l'ho nominato". Lo ha scritto in un tweet a caldo il presidente Trump appena terminata la testimonianza di Brett Kavanaugh in Congresso. "La sua testimonianza è stata potente, onesta e affascinante. La strategia dei democratici tesa a distruggere - scrive il tycoon - è vergognosa e questo processo è stato una totale vergogna e uno sforzo per rinviare, ostacolare e resistere. Il Senato deve votare!".