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I primi esami effettuati in Germania sembrano confermare l'ipotesi avvelenamento. La portavoce del dissidente russo: "Sappiamo tutti chi è il colpevole". Pompeo: "Con l'Ue per un'indagine trasparente"
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L'ambasciata americana a Mosca ha chiesto alle autorità russe "un'inchiesta immediata" sul caso del presunto avvelenamento dell'oppositore Alexei Navalny. L'ipotesi, che sembra confermata dai primi esami dei medici tedeschi, "rende necessaria un'inchiesta immediata, completa e trasparente da parte delle autorità russe", ha sottolineato l'ambasciatore americano in Russia, John Sullivan.
Pompeo: "Con l'Ue per un'indagine trasparente" - Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo afferma che "gli Usa sono profondamente preoccupati dalle conclusioni preliminari dei medici tedeschi. Se le notizie si dimostrano accurati, gli Stati Uniti sostengono la richiesta della Ue per un'indagine completa e sono pronti a fornire assistenza in questo sforzo. La famiglia Navalny e il popolo russo meritano un'indagine piena e trasparente, e che i responsabili siano puniti".
"Se avvelenato misure mai viste prima" Washington potrebbe prendere seri provvedimenti contro la Russia se si dimostra che l'attivista è stato avvelenato. Lo rende noto il ministero degli Esteri russo. "Avendo classificato
quello che è successo come un 'incidente', la parte americana ha sottolineato che in caso di conferma del suo avvelenamento, Washington prenderà misure che, al confronto, la reazione pubblica degli Stati Uniti all'ingerenza russa nelle elezioni presidenziali americane del 2016 impallidirebbe", dice il ministero in una nota, ripresa da Interfax.
La portavoce: "Niente indagine? E' chiaro chi sia stato" - Il fatto che sul crimine contro Navalny "non sarebbe stata aperta una vera indagine e che il colpevole non sarebbe stato trovato era evidente", ha scritto su Twitter la portavoce del dissidente russo, Kyra Yarmysh. "D'altronde - ha aggiunto - sappiamo tutti chi è. Ma il modo in cui ne parla Peskov (il portavoce di Vladimir Putin) mi fa indiavolare".
Russia: "Troppa fretta dei tedeschi sull'avvelenamento" - Il Cremlino da parte sua ha criticato "l'affrettata conclusione" cui sono arrivati i medici tedeschi, secondo i quali il leader dell'opposizione russa sarebbe stato avvelenato, formulata "senza apportare elementi davvero nuovi rispetto a quelli presentati dai medici russi", che invece hanno escluso questa ipotesi. "L'analisi dei nostri esperti e quella dei tedeschi concordano completamente, ma le loro conclusioni differiscono. Non capiamo", ha dichiarato Dmitry Peskov.
"Le accuse sono rumore vuoto" - Le autorità russe hanno dunque respinto le accuse di un coinvolgimento di Mosca nel presunto avvelenamento. "Queste accuse non possono assolutamente essere vere, sono piuttosto rumore vuoto. Non intendiamo prenderle sul serio", ha affermato ancora il portavoce di Putin.