Il diplomatico scelto da Parigi per seguire le vicende in Vaticano non "è stato confermato". "Nulla contro di lui, non sono piaciuti invece i metodi dell'Eliseo che ha tentato di forzare la mano senza prima consultazioni"
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L'attesa risposta alla Francia sull'ambasciatore gay Laurent Stefanini sarebbe arrivata. Secondo il settimanale Canard Echainé infatti sabato il Papa ha incontrato privatamente Stefanini confermando il "suo rifiuto di dargli il gradimento". L'Eliseo però insiste: "Stefanini è il miglior diplomatico per ricoprire questo incarico", e Parigi "non è alla ricerca di un altro candidato: siamo fiduciosi su una risposta" positiva del Vaticano.
Contro di lui, spiega il settimanale, Francesco non ha nulla in contrario, "piuttosto non sono piaciuti la legge sulle nozze gay né l'atteggiamento dell'Eliseo di forzare la mano sulla scelta di Stefanini". Come riporta La Stampa, "il 15 aprile, il portavoce del governo di Parigi, Stephane Le Foll, aveva assicurato che la scelta di Stefanini sarebbe rimasta la proposta della Francia".
Ma c'è chi inizia già a snocciolare i possibili nomi dei candidati che possano rivestire la carica di Stefanini: sono tutti sposati e padri di famiglia, come "Emmanuelle Achon, vicesegretario del ministero degli Esteri, Bertrand Besancenot, ambasciatore di Francia in Arabia Saudita e Rene' Roudaut, attualmente in Svizzera".
E dire che secondo il Quai d'Orsay (la sede del ministero degli Esteri francese) Stefanini era la figura perfetta per competenza. Diplomato all'Ena, la prestigiosa scuola per l'amministrazione pubblica; consigliere per le questioni religiose al ministero degli Esteri, prima di diventare nel 2010 capo del protocollo dell'Eliseo, sotto Sarkozy e Hollande.