Il caso

Cassazione: "Donna deve restituire l'alloggio di lusso a Sanremo donatole dall'ex per ingratitudine"

La Corte ha confermato il pronunciamento della Corte d'Appello di Genova, riconoscendo la violazione dell'articolo 801 del Codice civile

18 Gen 2025 - 12:12
 © filippo-tramelli

© filippo-tramelli

Una donna, protagonista delle cronache mondane, deve restituire al suo ex, un ricco possidente, un alloggio di lusso a Sanremo che lui le aveva donato. È quanto stabilisce una sentenza della Corte di Cassazione, che conferma il pronunciamento della Corte d'Appello di Genova, riconoscendo la violazione dell'articolo 801 del Codice civile (revocazione per ingratitudine). "Una lunga relazione sentimentale, sfociata nella convivenza, a far data dall’aprile del 2008. In data 17 marzo 2016 Pietro (nome di fantasia, ndr) aveva donato a Federica (nome di fantasia, ndr) un appartamento, da lui in precedenza acquistato, e che era stato adibito a casa comune. Tuttavia, a distanza di pochi giorni dalla donazione, aveva appreso che Federica aveva intrapreso una relazione sentimentale con un altro uomo, al quale era affettivamente legata da tempo. Pietro era stato quindi invitato ad allontanarsi dall’appartamento, e dopo la sua fuoriuscita dalla casa, la nuova relazione era divenuta di dominio pubblico, in quanto la coppia aveva iniziato a frequentarsi anche all’interno del bene donato", ricostruisce la Cassazione. Il bene deve essere restituito non per l'infedeltà, ma, scrivono i giudici della seconda sezione civile, per "l'ingratitudine" e la constatazione che la donna non avesse "nutrito alcun sentimento di riconoscenza". La storia è riportata dall'edizione genovese de la Repubblica.

"Va aggiunto - sottolineano i giudici nella ricostruzione della storia - che Federica a distanza di poco tempo si era fatta fotografare da una rivista a diffusione nazionale con il nuovo compagno, rilasciando dichiarazioni di dubbio gusto circa il maggiore appagamento tratto dal nuovo rapporto". Pietro ha intentato causa per la restituzione del bene. Mentre in primo grado il tribunale di Imperia ha dato ragione alla compagna, nel 2022, in Appello, la sentenza è stata ribaltata. E ora è arrivata la sentenza della Cassazione.

"È stata ravvisata l'ingratitudine non nella relazione extraconiugale in sé intrattenuta dal coniuge donatario, bensì nella circostanza che tale relazione era stata ostentata, anche fra le mura della casa coniugale, in presenza di una pluralità di estranei, esternata con modalità evidentemente irriguardose nei confronti dell’ex compagno - spiega ancora la Cassazione -. La lesione della dignità del donante scaturiva dal fatto che la relazione extraconiugale, sebbene anteriore alla donazione, gli era stata taciuta e, sebbene il motivo della donazione fosse quello di rassicurare Federica circa la solidità del rapporto affettivo, a distanza di pochi giorni lei (che aveva nella sostanza sollecitato la donazione, pur avendo già instaurato la relazione con un terzo) aveva troncato il rapporto di convivenza, invitando in pratica Pietro a trovare una nuova abitazione, salvo poi, a distanza di poco più di un mese rendere manifesta la nuova relazione, coabitando con il nuovo compagno proprio in quella casa, che nell’intento originario di Pietro era destinata ad essere l’ambiente nel quale coltivare il progetto di vita comune".

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri