FUOCHI INDIPENDENTISTI

Catalogna indipendente, sospesa la mozione Mas replica: "Obbediamo solo a Barcellona"

Mariano Rajoy avverte: "Non lascerò che la Spagna vada a pezzi". Attesa la sentenza della Corte costituzionale che si esprimerà sul merito dopo la sospensione

12 Nov 2015 - 12:29
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La Corte costituzionale spagnola ha deciso all'unanimità di dichiarare ricevibile il ricorso del governo del premier Mariano Rajoy e di sospendere in forma cautelare la mozione con la quale il Parlamento di Barcellona ha dichiarato lunedì aperto il processo verso l'indipendenza della Catalogna. Rajoy ha avvertito che non lascerà che si rompa l'unità della Spagna. La replica del presidente della Generalità Arturo Mas: "Obbediamo solo a Barcellona".

Catalogna indipendente, sospesa la mozione Mas replica: "Obbediamo solo a Barcellona"

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Il premier spagnolo, che ha definito contraria alla Costituzione la mozione approvata dal Parlamento di Barcellona, ha aggiunto che non accetterà che "si liquidino le norme di convivenza che ci siamo dati tutti insieme". Rajoy ha anche chiarito che il suo esecutivo "agirà con fermezza" se la Catalogna non rispetteranno le decisioni che prenderà la Corte costituzionale spagnola.

La Consulta, che ha cinque mesi per esprimersi sul merito, ha disposto un'immediata sospensione cautelare della mozione indipendentista. La vicepresidente della Generalità (il governo catalano) Neus Monté ha però ribadito che "obbediamo solo al nostro Parlamento". I partiti secessionisti non credono infatti nelle decisioni delle "istituzioni spagnole, e in particolare della corte costituzionale", ritenuta "delegittimata".

Il ricorso, come riferisce El Mundo online, avverte poi il presidente catalano Artur Mas e la presidente del Parlament Carme Forcadell che rischiano di essere sospesi per "disobbedienza" se non si piegheranno alle decisioni della Consulta spagnola. Con Mas e Forcadell sono avvertiti di una possibile sospensione se non rispetteranno la decisione della Consulta altre 19 alte cariche catalane, fra cui tutti i ministri del governo di Barcellona.

La stampa di Madrid non esclude perfino possibili incriminazioni per "sedizione" e "ribellione", con condanne fino a 25 anni. La Costituzione spagnola approvata durante la transizione fra dittatura e democrazia nel 1978 e influenzata dal nazionalismo centralista franchista non consente la secessione di una parte del territorio nazionale. La procura di Madrid ha ordinato alla polizia di raccogliere prove per eventuali incriminazioni dei leader catalani.

Il leader di Podemos Pablo Iglesias, che si è dissociato dalla linea dura di Rajoy, ha detto di non credere che il governo spagnolo "mandi l'esercito" a Barcellona. Ma al momento non c'è in vista alcuna soluzione politica. Almeno fino a dopo le elezioni.

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