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Catalogna, prove di indipendenza: in 2 mln al voto per la consultazione simbolica

Per il presidente della Generalitat di Catalogna, Artur Mas, si è trattato di "una lezione di democrazia". I sì all'indipendenza volano oltre l'80%

10 Nov 2014 - 00:59
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"Possiamo dire che la giornata di oggi è stata un pieno successo". Così il presidente della Generalitat di Catalogna, Artur Mas, riferendosi agli oltre due milioni di catalani che hanno partecipato alla consultazione sull'indipendenza, dando "una lezione di democrazia". "Nessuno dimentichi e, meno di tutti lo Stato spagnolo, che la Catalogna vuole governare se stessa", ha quindi aggiunto.

Catalogna, prove di indipendenza: in 2 mln al voto per la consultazione simbolica

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Favorevoli all'indipendenza oltre l'80% dei votanti - L'80,72% degli oltre due milioni di catalani che hanno partecipato al referendum simbolico sull'indipendenza della Catalogna ha votato sì. Lo rende noto la vicepresidente della Generalitat, Joana Ortega, parlando di quasi il 90% dei voti scrutinati. L'alta percentuale di sì si spiega con il fatto che a mobilitarsi sono stati quasi esclusivamente gli indipendentisti. I votanti sono stati circa un terzo degli aventi diritto. I recenti sondaggi danno indipendentisti e lealisti sul filo del rasoio, intorno al 50% ciascuno.

Le domande poste erano due: la prima riguardava l'ipotesi di dare alla Catalogna lo statuto di nazione, la seconda se concederle l'indipendenza.

Atmosfera pacifica, nessuno scontro
- In un'atmosfera pacifica e senza incidenti la Catalogna ha votato in urne di cartone per il suo sogno indipendentista, sfidando il divieto della Corte costituzionale e la minaccia dell'arresto dei presidenti dei seggi, in una consultazione simbolica, che vuole essere l'anticipo di quella legale.

"Ci siamo guadagnati sul campo il diritto a un referendum definitivo", ha detto Mas, assumendosi la "responsabilità legale" dell'intero processo partecipativo, fra l'entusiasmo alle stelle del popolo indipendentista, che lo ha accolto alla Escola Pia, dove ha depositato nelle urne il suo doppio "sì": sì alla Catalogna come Stato, sì a uno Stato indipendente.

Rajoy: "Esercizio antidemocratico e inutile" - Un processo bollato dal governo centrale di Mariano Rajoy come "un esercizio antidemocratico e inutile" e che rischia di complicare "il futuro" dialogo con la Generalitat. Nell' impossibilità di definire un censo elettorale e in mancanza di una Giunta elettorale centrale, lo scrutinio non ha nessun valore legale.

Oltre 40mila volontari per un corretto svolgimento della votazione - Ma il voto, verificato da un sistema informatico che impedisce alla stessa persona di votare due volte, "è un successo della democrazia in sé", secondo Carme Forcadell, la "pasionaria", presidente dell'Assemblea Nazionale Catalana, che ha mobilitato l'esercito dei 40mila volontari, a cui è stato affidato lo svolgimento della consultazione in assenza di arbitri ufficiali, neutri ed imparziali.

Ministro della Giustizia: "Atto di propaganda sterile" - La consultazione sull'indipendenza della Catalogna, alternativa al referendum bocciato della Corte costituzionale, è stata "un atto di propaganda politica, senza validità democratica, sterile e inutile". Così l'ha definito in conferenza stampa il ministro della giustizia spagnola, Rafael Català, assicurando che il presidente catalano Artur Mas ha "tentato di occultare con la votazione il suo fallimento personale" e che l'esecutivo della Generalitat "ha rinunciato a qualunque forma di immagine di neutralità".

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