La decisione della compagnia aerea statunitense, presa dopo l'uccisione del leone simbolo dello Zimbabwe, è stata seguita da altri vettori internazionali, scatenando le ire di quei Paesi africani che vivono di questo tipo di turismo
E' diventato un caso diplomatico il divieto imposto dalla compagnia aerea statunitense, Delta Air Lines, di portare a bordo dei velivoli trofei di caccia. Contro questa decisione, arrivata dopo l'uccisione di Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe, per mano di un turista americano, e ripresa anche da altri vettori internazionali, si schierano diversi Stati africani, tra i quali lo stesso governo di Harare, spalleggiato dalla Namibia e dal Sud Africa. Da parte loro questi Paesi rivendicano la perdita di un'importante fetta di turismo legata al mondo dei safari.
Alcuni Paesi africani, dunque, che consentono la caccia nei loro territori criticano il divieto della Delta Air Lines, imposto a seguito all'onda di sdegno sollevata in tutto il mondo dall'uccisione del leone Cecil.
Il governo sudafricano, in un comunicato, si è definito deluso per l'annuncio della compagnia di non accettare più a bordo trofei di leoni, leopardi, elefanti, rinoceronti e bufali. Il ministero dell'Ambiente del Sudafrica sottolinea che il "divieto generale" della Delta non distingue, però, i traffici legali da quelli illegali. In particolare, il Sudafrica vedrebbe fallire un settore, quello della caccia agli animali esotici, che frutta 500 milioni di dollari l'anno; immediata sarebbe la perdita di posti di lavoro e verrebbe rallentato lo sviluppo della comunità.
Sulla stessa lunghezza d'onda la Namibia, che ribadisce la perdita economica in un settore importante per la sua economia come il turismo e sottolinea il rischio di rottura dello stesso equilibrio naturale, perché se gli addetti alla tutela delle risorse naturali non avranno più reddito cambieranno lavoro. "Se il cacciatore non potrà più portare in aereo con sé il suo trofeo - ha aggiunto il ministro dell'Ambiente e del Turismo, Pohamba Shifeta - vuol dire che lo spedirà".
American Airlines e United Airlines hanno annunciato lo stesso divieto di Delta, anche se non hanno reso noti quanti trofei sono stati trasportati negli ultimi anni. Altre linee aeree che hanno adottato una misura simile sono Air Canada, Air France e Qantas.