Walter Palmer: "Non avrei sparato se avessi conosciuto il grande valore di quell'animale". Tornerà al lavoro martedì
Si difende dicendo di aver sempre rispettato le leggi il dentista americano, appassionato di caccia grossa, che in Zimbabwe ha ucciso il leone Cecil. E sottolinea che, se avesse saputo che il felino era così importante per il Paese o per uno studio, non lo avrebbe certo colpito. "Adoro quella terra", precisa Walter Palmer, annunciando che tornerà al lavoro martedì, dopo un'assenza di oltre un mese.
Il dentista ha dovuto stare lontano dal suo lavoro per così tanto tempo in seguito alle dure critiche contro di lui in seguito al suo safari in Africa, culminato con l'uccisione del leone Cecil.
"Lo Zimbabwe è sempre stato per me un Paese meraviglioso in cui andare a caccia e io ho sempre rispettato le leggi". Il dentista ha poi aggiunto che "nessuno nel nostro gruppo di caccia sapeva, prima o dopo, il nome di questo leone".
Il leone, ucciso con arco e freccia, era molto conosciuto nel Parco nazionale Hwange e aveva un collare con un gps poichè faceva parte di uno studio dell'Università di Oxford sui leoni.
Palmer ha negato inoltre che Cecil, dopo essere stato raggiunto da una prima freccia, abbia vagato ferito per 40 ore nel parco prima di essere finito con un colpo di fucile: il leone, ha assicurato il dentista, è stato trovato il giorno dopo ed è stato ucciso con un altro colpo di freccia.