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Cecilia Sala, l'Italia all'Iran: "Rilascio immediato e garanzie sulla detenzione della giornalista"

01 Gen 2025 - 18:47
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L'Italia ha chiesto all'Iran "garanzie totali sulle condizioni di detenzione di Cecila Sala e la "liberazione immediata" della giornalista italiana. Lo riferisce la Farnesina che, attraverso l'ambasciatrice a Teheran Paola Amadei, ha consegnato una nota formale al governo della Repubblica Islamica.

Il 31 dicembre il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva anticipato anche la richiesta di un nuovo colloquio diretto dell'ambasciatrice Amadei con la reporter italiana. Il documento inoltrato a Teheran contiene anche una richiesta ferma e ripetuta di chiarezza sulle condizioni di detenzione, sulla possibilità di fornire generi di conforto e sulla garanzia che questi vengano consegnati effettivamente a Cecilia Sala.

"I tempi e le modalità di detenzione della cittadina italiana Cecilia Sala saranno un'indicazione univoca delle reali intenzioni e dell'atteggiamento del sistema iraniano nei confronti della Repubblica italiana", si legge nella nota della Farnesina.

Cosa chiede l'Italia all'Iran su Cecilia Sala

 L'Italia chiede all'Iran, in primo luogo, che alla detenuta vengano assicurate le migliori condizioni nel penitenziario di Evin, dove la 29enne è rinchiusa da 13 giorni, con la possibilità di fornirle generi di conforto. Sul punto fonti della Farnesina fanno notare che "i tempi e le modalità di detenzione saranno una indicazione univoca delle reali intenzioni e dell'atteggiamento del sistema iraniano nei confronti della Repubblica italiana". Tra le richieste trasmesse alle autorità di Teheran anche quella di un nuovo incontro tra l'ambasciatrice e la detenuta dopo quello del 27 dicembre. "Spero che possa esserle concesso in tempi rapidi", ha affermato il ministro Tajani ribadendo che si sta "lavorando con grande discrezione per risolvere questo intricatissimo problema. Ce la stiamo mettendo tutta, siamo in contatto con la famiglia costantemente".

Cecilia Sala, la giornalista arrestata a Teheran

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Perché Cecilia Sala è ancora in carcere in Iran

 Al momento le contestazioni mosse alla giornalista, a cui varrà data a breve assistenza legale, appaiono generiche a conferma che l'obiettivo delle autorità iraniane è quello dello scambio con Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino arrestato a Malpensa il 19 dicembre su richiesta degli Stati Uniti. Una vicenda complessa che porta a Milano e in particolare nelle aule della Corte d'Appello. I giudici meneghini saranno, infatti, chiamati a decidere sulla richiesta di estradizione avanzata per Abedini dagli Usa con l'accusa di terrorismo. La Corte dovrà, però, prima affrontare il nodo degli arresti domiciliari sollecitati dal 38enne attualmente detenuto nel carcere di Opera. Il suo legale, l'avvocato Alfredo de Francesco, ha depositato istanza che è ora al vaglio della Procura generale che nei prossimi giorni dovrà fornire un parere (non vincolante) alla Corte che, a sua volta, dovrà fissare una udienza entro i prossimi 10 giorni. L'avvocato nell'atto fa riferimento anche alla non sussistenza del pericolo di fuga e sul punto cita "a garanzia anche un soggetto altamente qualificato" individuando nella sede del consolato iraniano a Milano il possibile luogo dove trasferire Abedini.

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