il profilo del reo

Ceo ucciso a New York, chi è il presunto killer Luigi Mangione

E' un 26enne di origini italiane, nato e cresciuto nel Maryland e fan di Unabomber

10 Dic 2024 - 08:44

Al sesto giorno di caccia all'uomo è stato arrestato il killer di Brian Thompson, il ceo del colosso delle assicurazioni americane ucciso in strada a New York. Per l'omicidio è stato arrestato Luigi Nicholas Mangione, 26enne nato e cresciuto nel Maryland, di origini italiane, ex studente della Ivy League. Riconosciuto da un dipendente di un fast food di Altoona, in Pennsylvania, Mangione è stato fermato e incriminato per omicidio e per il possesso di una pistola fatta in casa con una stampante 3D. Ma chi è Luigi Nicholas Mangione, grande ammiratore dell'Unabomber americano e reo confesso dell'assassinio del supermanager? Ecco quanto si sa di lui attraverso i suoi profili social.

Ceo ucciso a New York, chi è il presunto killer Luigi Mangione

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Il profilo del presunto killer di Manhattan

 Luigi Nicholas Mangione, laureato di 26 anni dell'Ivy League, proviene da una nota famiglia immobiliare del Maryland. Presenterebbe un profilo per certi versi ancor più enigmatico di quanto ci si aspettasse.
 

Acclamato da alcuni come un eroe popolare per aver colpito il mondo delle assicurazioni sanitarie statunitensi, Mangione è un ex studente di una università della Ivy League, con inclinazioni anticapitaliste, che potrebbero aver giocato un ruolo nella decisione di assassinare in pieno centro a New York l'amministratore delegato di United Healthcare. Il quotidiano Wall Street Journal ha ottenuto una serie di informazioni sul giovane, incluse le sue letture, da cui sembra emergere una crescente radicalizzazione ideologica e una crescente propensione alla violenza

Negli ultimi mesi Mangione sembrava essersi estraniato dagli amici e dalla famiglia, secondo i suoi account sui social media, che potrebbero anche far luce sulle sue condizioni di salute. La foto del suo profilo su X mostra un'immagine radiografica della schiena dopo quella che sembra essere una chirurgia di fusione spinale (l'applicazione, cioè, di barre e viti, tra le quali vengono inseriti frammenti di osso per favorire la fusione tra le vertebre, ndr), come avrebbe stabilito un medico esperto in ortopedia. La sua pagina Goodreads mostra che il 26enne aveva letto libri sul dolore alla schiena. 

Lo scorso gennaio, sempre sul sito Goodreads Mangione aveva scritto un'inquietante recensione del libro di Theodore John Kaczynski, "Industrial Society and Its Future", noto anche come "Il Manifesto di Unabomber". Nella recensione di Mangione scrive: "Ha avuto il coraggio di riconoscere che la protesta pacifica non ci ha portato da nessuna parte e alla fine dei conti, probabilmente ha ragione... Quando tutte le altre forme di comunicazione falliscono, la violenza è necessaria per sopravvivere. Potresti non apprezzare i suoi metodi, ma guardando alle cose dalla sua prospettiva, non è terrorismo, è guerra e rivoluzione".

Il manifesto di Luigi Mangione

 Oltre a una pistola "fantasma" fatta in casa - una pistola nera con componenti e un silenziatore stampati in 3D - e una falsa carta d'identità del New Jersey, la polizia ha trovato in possesso di Mangione anche un messaggio scritto a mano di tre pagine. E' il suo manifesto.
 

I contenuti del documento "parlano della sua mentalità e delle sue motivazioni". I materiali sono attualmente in possesso della polizia di Altoona. "Dopo aver parlato brevemente con lui, sembra che abbia qualche astio nei confronti del mondo corporate", ha detto Joseph Kenny, capo degli investigatori. Alcuni funzionari anonimi hanno detto al New York Times che in quelle pagine ci sarebbero anche "critiche" nei confronti delle compagnie di assicurazioni sanitarie.

 

Le incriminazioni

 Luigi Mangione, sospettato di aver ucciso l'amministratore delegato di United Healthcare Brian Thomston, è stato incriminato in Pennsylvania di cinque reati tra cui il possesso di arma senza licenza, falso e per il possesso di "strumenti di un delitto". Queste incriminazioni sono a livello locale.

Per essere incriminato dell'assassinio di Thompson il giovane deve essere giudicato a New York e potrebbe volerci tempo. Mangione è arrivato in aula ammanettato. Il possesso dell'arma si riferisce a una pistola fatta in casa con una stampante 3D e un silenziatore che Mangione aveva in uno zaino. Durante la sua presenza in tribunale il suo profilo X è stato sospeso.

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