IL CASO DI BRIAN THOMPSON

Ceo ucciso a New York, l'avvocato di Mangione: "Non ho visto prove che sia lui il killer"

"Gli ho chiesto di dichiararsi non colpevole, ho stabilito un forte legame con lui", ha detto il legale del 26enne arrestato per l'omicidio di Brian Thompson

11 Dic 2024 - 15:43

"Non ho visto prove che sia Luigi Mangione sia il killer" del Ceo di UnitedHealth Brian Thompson, ucciso a New York. Lo ha affermato Thomas Dickey, avvocato difensore del 26enne arrestato per l'omicidio. "Gli ho chiesto di dichiararsi non colpevole", ha aggiunto il legale.

"No all'estradizione di Mangione", negata la cauzione

 Si è conclusa l'udienza al Tribunale di Altoona, in Pennsylvania, nella quale Luigi Mangione si è opposto all'estradizione nello Stato di New York. L'avvocato del presunto killer ha rivelato di aver "creato un forte legame" con il suo cliente. "Combatteremo secondo le regole e con le protezioni costituzionali di cui gode Mangione". Al sospetto killer è stata negata la libertà su cauzione e rimarrà in carcere in Pennsylvania in attesa del completamento dell'iter per l'estradizione. Formalmente accusato di omicidio, falsificazione di documenti e altri tre crimini legati al possesso di un'arma: se riconosciuto colpevole, il 26enne rischia da 15 anni fino all'ergastolo.

Il "memoriale" ritrovato durante l'arresto

 Lui, un eroe. La vittima, Brian Thompson? Un simbolo delle ingiustizie delle mutue private. Questo il senso delle tre pagine manoscritte del 'manifesto' che il ragazzo aveva con sé al momento dell'arresto in un McDonald's di Altoona, in Pennsylvania, assieme alla pistola del delitto stampata in 3D. Per la polizia statunitense, il pericolo è che ora la rete faccia di Mangione "un martire di cui seguire l'esempio".

L'intervento alla schiena non riuscito: da lì la sfida alla "corruzione"

 Luigi aveva visto nell'omicidio di Thompson una sfida diretta alla "corruzione" dell'industria della salute con cui aveva avuto a che fare per un intervento alla schiena (la lastra dopo la correzione chirurgica con quattro grossi chiodi infissi nella colonna vertebrale era postata visibilmente sul suo profilo X prima che ieri venisse chiuso). L'operazione non era stata risolutiva e lo aveva lasciato incapace di fare sport e di avere rapporti normali con le ragazze. Il 18 novembre, due settimane prima del delitto, la madre Kathleen ne aveva denunciato la scomparsa alla polizia di San Francisco.

Le origini siciliane, l'intelligenza artificiale e i sei mesi da nomade digitale: chi è Luigi Mangione

 Luigi proviene da una famiglia di origine siciliana. Nicola Mangione, emigrato da Castrogiovanni (la moderna Enna) era arrivato con vari parenti a Ellis Island nel 1920 per raggiungere a Baltimora. Nicholas, il nonno del sospetto assassino, aveva fatto fortuna nelle costruzioni, la moglie Mary era attiva nel settore delle arti. Nino, uno dei 30 cugini di Luigi, è un deputato statale del Maryland, repubblicano e conservatore in linea col resto della famiglia che possiede una radio privata su cui girano talk show di destra (Sean Hannity o Mark Levin ad esempio).

 Intrigato dall'intelligenza artificiale ma a disagio con le possibili implicazioni, il ragazzo si ispirava non solo a Unabomber (il matematico di Harvard Theodore Kaczynzki che negli anni '90 terrorizzò l'America con pacchi bomba letali), ma anche a intellettuali come Jonathan Haidt e Freya India, esponenti del progetto 'Anxious Generation' sulle sfide psicologiche e sociali affrontate dalla Gen Z. Due anni fa si era trasferito dalla California a Honululu dove per circa sei mesi ha abitato in una colonia di "nomadi digitali".

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