Chapecoense, l'ultimo saluto
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Dalle scatole nere emergono le registrazioni del pilota con la torre di controllo: "Fateci atterrare, abbiamo terminato il carburante"
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L'aereo aveva esaurito la benzina. Sarebbe questa la causa dello schianto, in Colombia, del volo Lamia diretto a Medellin a bordo del quale si trovava la squadra di calcio brasiliana della Chapecoense. Dei 77 passeggeri se ne salvarono solo 6. Le novità emergono dalle indagini degli investigatori colombiani che da un mese sono al lavoro per chiarire le cause del disastro.
L'analisi delle scatole nere e le registrazioni audio del pilota - L'ipotesi era già stata presa in considerazione subito dopo l'incidente, ma a confermare l'assenza di carburante sarebbero stati i dati contenuti nelle scatole nere e un colloquio tra il pilota e la torre di controllo. L'uomo al comando dell'aereo avrebbe chiesto di poter atterrare per "mancanza di carburante" e per problemi elettrici, senza però specificare che due dei quattro motori erano fuori uso. Dall'aeroporto diedero la precedenza a un altro volo che aveva già segnalato problemi al carburante.
Le altre irregolarità rilevate sul volo - Dalle registrazioni emerge anche un dialogo tra il pilota e il copilota sulla possibilità di fare uno scalo in altri due aeroporti, quelli di Leticia o di Bogotà, proprio a causa del "carburante al limite". I due decisero poi di continuare il viaggio. Le indagini hanno accertato poi altre irregolarità sul volo, che però non avrebbero contribuito a causare il disastro. L'aereo viaggiava con un peso maggiore rispetto a quello consentito, ben 500 chili in più, e avrebbe volato a un'altitudine di 30mila piedi, nonostante non fosse certificato per superare i 29mila.
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