Giornalisti e comuni cittadini hanno organizzato un raduno tramite i social network per condannare l'assalto alla redazione satirica
Trentacinquemila a Parigi, tra dodici e quindicimila a Lione, diecimila a Tolosa. E poi Marsiglia, Rennes, Brest, Bordeaux, Lille e decine di altre città. Le piazze di tutta la Francia oggi sono con Charlie Hebdo, con i giornalisti morti e con quelli sopravvissuti, e invocano la libertà di stampa e il rifiuto di ogni integralismo.
Molti dei presenti avevano cartelli con la scritta "Je suis Charlie", o con messaggi di sostegno ai giornalisti e alla libertà di espressione. Qualcuno aveva dei fiori, soprattutto rose bianche, deposti ai piedi della statua che raffigura la République, nel centro della piazza parigina. Tantissimi brandivano penne e matite, "le nostre armi di oggi": la stessa impugnata dai vignettisti e dai giornalisti caduti oggi sotto i colpi di kalashnikov degli attentatori.
A Lione, decine di migliaia di persone si sono ritrovate nella piazza di fronte al municipio, dove le bandiere erano a mezz'asta, riempiendo anche le vie circostanti. In segno di lutto, centinaia di candele accese sono state posate sui gradini dell'ingresso dell'edificio, in un silenzio quasi irreale, interrotto solo da sporadici applausi.
Pienissime anche la place du Capitole di Tolosa, quella in cui François Hollande fece l'ultimo discorso della campagna elettorale del 2012, e la spianata del vecchio porto di Marsiglia, nonostante il vento gelido che spazza la città in queste giornate invernali. In entrambe le città tra i presenti c'erano numerosi esponenti politici di ogni schieramento, che non hanno però voluto rilasciare dichiarazioni, preferendo unirsi al clima di raccoglimento.
La mobilitazione della Francia non si ferma. Per sabato a Parigi è stata convocata una "marcia repubblicana" in sostegno a Charlie Hebdo e alla libertà di stampa. Inizialmente indetta dai partiti del centrosinistra, ha ottenuto anche l'adesione dell'Ump, primo partito dell'opposizione di centrodestra, dopo che il premier Manuel Valls lo ha chiesto personalmente con una telefonata a Nicolas Sarkozy.
Tutte le manifestazioni di solidarietà a Charlie Hebdo in giro per il mondo: