Charlie Hebdo ritrae Meghan come George Floyd. E gli inglesi si infuriano
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Elisabetta tiene sotto il ginocchio Meghan Markle che, alla domanda: "Come mai hai lasciato Buckingham?" risponde: "Non potevo più respirare"
Niente satira, siamo inglesi. Non l'hanno presa col sorriso a Londra la vignetta sbattuta in prima pagina dal settimanale satirico francese Charlie Hebdo: la regina Elisabetta schiaccia a terra la moglie del principe Harry, un ginocchio sul collo come nel caso dell'afroamericano ucciso da un agente di polizia a Minneapolis. "Perché Meghan ha lasciato Buckingham", cita il titolo. La risposta ricorda le ultime parole di George Floyd: "perché non potevo più respirare".
Un commento "alla Charlie" all'intervista in cui Meghan ha detto di essere stata sull'orlo del suicidio per come veniva trattata alla corte dei Windsor. Dal colloquio con Oprah Winfrey sono emerse anche le accuse di razzismo nei confronti dei reali britannici.
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La stampa conservatrice britannica ha reagito infuriata, ma diverse condanne dell'ultima boutade di Charlie - noto per le controverse vignette su Maometto - sono arrivate anche da organizzazioni che militano contro il razzismo.
Secondo un sondaggio di YouGov, la popolarità del principe Harry e della moglie è crollata nel regno Unito dopo l'intervista: 15 e 13 punti in meno, rispettivamente, in meno di due settimane.
La vignetta, che cita la morte di George Floyd, ha suscitato proteste Oltremanica: "Charlie Hebdo, è un falso a tutti i livelli" ha twittato Halima Begum, presidente del gruppo di riflessione sulla lotta contro il razzismo, Runnymede Trust.
"La regina come assassina di George Floyd che schiaccia il collo di Meghan? Meghan che dice di non poter respirare? - continua il tweet - è una cosa che non supera nessun limite, che non fa ridere nessuno e non fa male al razzismo. Riduce i problemi e provoca un'offesa, a tutti i livelli".
Indignato anche il collettivo Black and Asian Lawyers For Justice: è una copertina "di un razzismo scandaloso, disgustosa e fascista", ha fatto sapere. Per un altro gruppo antirazzista si tratta di "una risposta mediocre e mal pensata di Charlie Hebdo che acuisce il problema. Questa forma di satira semplicistica non ha posto nella lotta contro il razzismo".