Lo sostiene l'ultima amante di Charb
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Dieci mesi dopo la strage nella redazione di Charlie Hebdo, spunta la tesi del complotto. Se ne fa portavoce Valerie, l'ultima donna che fu accanto a Charb, il vignettista simbolo e direttore della rivista. Parla di soldi, di molti soldi che Charb stava ottenendo da misteriosi "uomini d'affari mediorientali" per colmare il buco di 200mila euro che avrebbe condannato a morte la rivista.