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Dilma Rousseff, chi è la ex prima presidente donna del Brasile

La parabola discendente dell'ex presidentessa del Brasile, ora invisa alla popolazione a causa della crisi economica

31 Ago 2016 - 22:07

Si è concluso nel peggiore dei modi, dopo meno di due anni dalla sua rielezione, il processo per impeachment alla prima presidente donna della storia del Brasile, Dilma Rousseff, destituita dopo il voto del Senato. Un'uscita di scena indecorosa e, secondo alcuni commentatori, anche immeritata: Dilma ha sempre negato ogni responsabilità per le accuse di aver truccato i bilanci pubblici che le sono state rivolte, si è proclamata innocente e si è detta vittima di un'ingiustizia dai contorni a suo dire pure "misogini".

Messa in stato d'accusa e sospesa dall'incarico a maggio, non si è sottratta a interminabili ore di interrogatorio da parte dei senatori, conducendo la sua difesa personalmente.

Classe 1947, Dilma nasce in una famiglia borghese a Belo Horizonte, capitale di Minas Gerais, terzo Stato più ricco del Brasile. Suo padre era un imprenditore di successo di origine bulgara, la madre una maestra delle elementari. Lei frequenta le migliori scuole, riceve una formazione classica, studia francese, pianoforte e si appassiona alla letteratura europea.

A 16 anni entra nella lotta armata, militando nella Var-Palmares, gruppo guerrigliero marxista. Catturata durante la dittatura militare (1964-1985), dal 1971 al 1973 resta in carcere, dov'è anche torturata. Inizia la sua carriera politica democratica nel Partito democratico laburista (Pdt), che lascia soltanto nel 2000 per entrare nel Partito dei lavoratori (Pt) fondato dall'ex sindacalista e poi presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva (2003-2010).

Dopo vari incarichi economici a Porto Alegre, nel 2003 diventa ministro dell'Energia e delle Miniere nel primo mandato dell'ex tornitore meccanico. Nel 2005, quando esplode il grande scandalo di corruzione conosciuto come Mensalao (la Tangentopoli brasiliana) che coinvolge i vertici del Pt, Rousseff viene promossa braccio destro di Lula.

All'inizio del 2009 scopre di avere un cancro nel sistema linfatico, che riesce a sconfiggere dopo un difficile trattamento chemioterapico.

Assume la presidenza nel gennaio 2011 e viene riconfermata al ballottaggio per altri quattro anni nell'ottobre 2014. Ma a quel punto diventa bersaglio delle oceaniche manifestazioni di protesta popolare scoppiate in tutto il Brasile a partire da giugno 2013.

Il consenso attorno al suo nome inizia a calare a seguito della grave recessione in cui il Paese precipita nel 2015 e all'inchiesta sui fondi neri Petrobras che fa finire in manette per corruzione numerosi politici del suo partito. Vicissitudini che portano alla rottura con il suo principale partito alleato di governo, Pmdb, aprendo una profonda crisi politica, fino al drammatico epilogo della destituzione.

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