LA LETTERA

Chico Forti scrive a Di Maio: "Realizzata un'impresa impossibile"

E il ministero della Giustizia scrive agli Stati Uniti per accelerare la pratica di rimpatrio

29 Dic 2020 - 18:50
 © Ansa

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"Avete realizzato un'impresa dai più considerata impossibile". Lo ha scritto Chico Forti in una lettera indirizzata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al suo capo di gabinetto Ettore Sequi. Forti rientrerà in Italia dopo una detenzione di oltre 20 anni in carcere a Miami. "Uniti siamo riusciti a realizzare un miracolo diplomatico e umano. Sono orgoglioso e fiero di non aver mai smesso di credere nella mia terra", ha aggiunto. 

"Non esiste una remunerazione monetaria che possa equiparare la gioia nel mio cuore", scrive Forti. "Avete realizzato un'impresa dai più considerata impossibile.
Alla fine ha prevalso il valore degli Italiani. Sono orgoglioso, sono fiero, di non aver mai smesso di credere nella mia Terra. Il mio sole, la mia luna, la mia alba. L'Italia, unita ai miei cari, come regalo di Natale mi ha restituito con gli interessi gli anni persi", aggiunge.

Chico Forti, che ha trascorso gli ultimi 20 anni in un carcere di massima sicurezza in Florida per un omicidio al quale si è sempre dichiarato estraneo, sarà trasferito in Italia dopo che il governatore dello stato americano ha accolto la sua istanza di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo. Di Maio, proprio nei giorni scorsi, aveva ribadito che l'Italia era al lavoro per il rientro di Forti.

Ministero giustizia a Usa, accelerare rimpatrio - "A seguito del consenso espresso dal Governatore dello Stato della Florida, nella giornata di giovedì 24 dicembre u.s. il Ministero della Giustizia, ai sensi della Convenzione di Strasburgo, ha reiterato ai competenti Uffici del Department of Justice statunitense la richiesta di trasmettere nel più breve tempo possibile tutta la documentazione necessaria al trasferimento in Italia del detenuto Enrico (detto "Chico") Forti". Lo sottolinea una nota del Ministero della Giustizia. "Già nei primi mesi dell'anno, infatti, il Ministero si era attivato in tal senso, dopo aver appreso che il detenuto aveva avanzato richiesta di scontare il residuo della pena in Italia", conclude il comunicato. 

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