I volatili utilizzano pezzi di buste e sacchi al posto dei materiali tradizionali - alghe, piume e guano - correndo il rischio di morire soffocati o di fame dopo essere rimasti impigliati: "è la colonia più inquinata al mondo"
Cormorani in Cile © The Marine Fauna and Whale-Watching Center
Decine e decine di cormorani dalle zampe rosse che nidificano sulle coste settentrionali del Cile, vicino al deserto di Atacama. Sarebbe una buona notizia, se non fosse per l'utilizzo di plastica anziché del classico miscuglio di alghe, piume e guano. Non solo, ne fanno un uso talmente consistente e diffuso che la colonia è "la più inquinata del mondo", citando Ana García-Cegarra, professoressa di biologia all'Università di Santo Tomás Antofagasta.
Pericolo mortale - Non un'iperbole se si guardano i numeri che la dottoressa ha pubblicato sulla rivista Marine Pollution Bulletin: "altri studi hanno rilevato che forse l'80 per cento dei nidi in una colonia aveva un contenuto di plastica, ma tutto il 100 per cento dei 151 nidi che abbiamo contato conteneva plastica". Il danno è gravissimo per gli adulti - molti cormorani sono stati trovati morti soffocati, dopo averla ingoiata, o di fame, dopo essere rimasti impigliati - ma anche per i piccoli, a cui le tossine possono essere trasferite.
Sacchetti banditi - Nell'insediamento degli uccelli i ricercatori hanno trovato borse della spesa di plastica, nylon per la pesca e strisce di sacchi di sabbia usati come frangenti dalle industrie portuali. Tra i tanti rifiuti ci sono anche parti di sacchetti presenti in Cile nei grandi supermercati, banditi nel 2018 ma ancora diffusi tra i piccoli commercianti.