#JusticiaparaMimo è l'hashtag che chiede giustizia per la morte di Daniela Carrasco, trovata morta in un parco. La donna aveva preso parte alle proteste sul carovita delle ultime settimane. Suicidio o omicidio?
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Il mistero della morte di Daniela Carrasco, nome d'arte "el Mimo", scatena il dissenso del web. L'hashtag #JusticiaparaMimo invade i social. L'artista di strada, trovata impiccata ad un albero in un parco della periferia di Santiago del Cile, era stata parte attiva delle manifestazioni contro il carovita che dal 14 ottobre infiammano le strade del Paese. Secondo le perizie della polizia scientifica, consegnate un mese dopo il ritrovamento alla famiglia della donna, la morte sarebbe stata causata dal soffocamento. Ma si è cominciato a pensare anche a una "morte simbolica".
L'ultima volta che è stata vista in vita era detenuta dai carabineros, lo rivelano le voci che circolano sui social. All'inizio si era subito parlato di suicidio, ma poi l'ipotesi di una morte "simbolo" come monito per le donne cilene in protesta ha avuto la meglio. Il collettivo femminista Ni Una menos sostiene questa tesi sui social e aggiunge che la donna sarebbe stata anche "violentata, torturata, nuovamente violentata fino al punto di toglierle la vita”. Per una rete di attrici cilene la donna sarebbe stata rapita dalle forze militari nei giorni della protesta del 19 ottobre.
Le perizie - Le analisi del medico legale e le dichiarazioni della Procura cilena dicono che la morta sia avvenuta per "soffocamento" causato dalla corda che la teneva legata all'albero su cui è stata ritrovata. L'autopsia non riscontra violenze sessuali e lesioni fisiche. Il National Institute of Human Rights (NHRI) al momento non ha presentato alcun ricorso.
Il presidente cileno Sebastian Piñera - "C’è stato un eccessivo uso della forza, ci sono stati abusi e i diritti di tutti non sono stati rispettati - ha ammesso il presidente durante una conferenza stampa al palazzo presidenziale - la violenza e gli abusi non resteranno impuniti. Garantirò - ha assicurato - la necessaria assistenza affinché le procure e i tribunali possano indagare e fare giustizia”.