Usando il Dna estratto dal midollo osseo, i ricercatori hanno fattoun'analisi di tutto il genoma: è una neonata con malformazioni
© -afp
Il ritrovamento nel deserto di Atacama in Cile di un minuscolo scheletro mummificato, simile a quello di un alieno con il cranio sproporzionato rispetto al corpo, aveva scatenato le più strane teorie. L'ipotesi che si trattasse di un extraterrestre venne scartata ma i ricercatori hanno dovuto svolgere un'analisi genetica completa per dimostrare che lo scheletro, soprannominato "Ata", apparteneva a una neonata affetta da nanismo e deformità.
"Sappiamo che è una bambina e probabilmente vi fu un parto o una morte pre o post-termine", ha detto l'autore dello studio di Genome Research, Garry Nolan, professore di microbiologia e immunologia presso la Stanford University School of Medicine.
La bambina ha 10 coppie di costole, un fatto mai registrato prima, solitamente gli esseri umani hanno 12 coppie. Usando il Dna estratto dal midollo osseo, i ricercatori hanno fatto un'analisi di tutto il genoma, determinando così l'origine sudamericana, "con variazioni genetiche che l'hanno identificata come proveniente dalla regione andina abitata dagli indiani cileni chiloti", si legge nel rapporto.
La scoperta potrebbe un giorno portare a trattamenti per le persone con problemi alle ossa, ha spiegato Nolan. "Forse c'è un modo per accelerare la crescita delle ossa nelle persone che ne hanno bisogno, per esempio in caso di brutte fratture". Adesso lo scheletro dovrebbe tornare in Cile: "Penso che dovrebbe essere restituito al paese di origine e sepolto secondo le abitudini della popolazione locale", ha concluso Nolan.