ogni anno torturati 10mila esemplari

Cina, anche le star contro il Festival della carne di cane

L'attivista americano Marc Ching da solo è già riuscito a evitare il macello per oltre 1000 esemplari

23 Giu 2016 - 14:06

L'animalista americano Marc Ching è riuscito da solo a salvare oltre mille cani destinati alla macellazione nel corso del "Yulin Dog Meat Festival", l'evento durante il quale ogni anno vengono torturati e uccisi centinaia di migliaia di esemplari  in nome della radicata convinzione che mangiare carne di cane aiuterà il corpo a far fronte al calore estivo. Ching è il fondatore della Animal Hope & Wellness Foundation.

Tra i diversi metodi adottati, Marc acquista i cani provenienti dai macelli e poi li imbarca su navi dirette negli Stati Uniti in modo tale da seguili in un percorso di riabilitazione. Ma l'azione messa a punto dall'attivista è solo una goccia nel mare: nel corso dei dieci giorni di durata del controverso festival, si prevede che i cani destinati a finire nei piatti saranno 10mila.

Per questo motivo è partita un'iniziativa più ampia, il The Compassion Project, che ha coinvolto una serie di star hollywoodiane con l'obiettivo di sensibilizzare i cinesi ad abbandonare la tradizione di mangiare i cani. Matt Damon, Joaquin Phoenix e Kate Mara sono i protagonisti del filmato che mostra anche particolari raccapriccianti riguardanti il Yulin Dog Meat Festival.
 
Il video è stato sovvenzionato dalla Humane Society International (HSI) e, proprio grazie alla sua diffusione online, è stato possibile salvare altri 29 cani e 5 gatti da un macello di Yulin, in Cina.

L'aumento della pressione da parte dei media perché si metta al bando il consumo di carni canine ha portato il Partito comunista a prendere una posizione diplomatica sulla vicenda: attraverso il Global Times, costola del Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista, iPartito ha rimarcato in settimana che "mangiare carne di cane non è mai stata in Cina una tradizione popolare" e che la festa di Yulin va considerata come "un caso singolo". I suoi abitanti, in base ai contenuti dell'editoriale, "devono considerare le conseguenze di questo evento controverso" anche se lo stop "con l'uso della forza, sarebbe una violazione dei diritti umani".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri