Su due milioni di maschere donate da tutta la Cina, la Croce rossa locale ne ha consegnato finora 200mila. Mentre sono stati spesi soltanto il 13% delle donazioni in denaro per acquistare le forniture
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In Cina la Croce rossa della provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia del coronavirus, secondo il sito di Al Jazeera, è nel mirino perché accusata di non aver saputo gestire l'emergenza. In particolare, non avrebbe distribuito in maniere efficiente il materiale medico e i soldi per aiutare i medici. La maggior parte delle forniture, infatti, sarebbe rimasta nei magazzini. L'appello di Pechino: "Abbiamo bisogno di materiale medico".
Gli operatori sanitari, ad alto rischio di infezione senza una protezione efficace da diversi giorni hanno lanciato appelli alle autorità per avere più maschere e tute. Un rapporto sulle donazioni evidenzia che su due milioni di maschere donate da tutta la Cina, la Croce Rossa locale ne ha consegnato finora 200mila. Al 29 gennaio, sempre secondo il sito, l'organizzazione aveva ricevuto donazioni per 390 milioni di yuan (quasi 56 milioni di dollari) ma aveva utilizzato solo il 13% della somma per acquistare le indispensabili forniture.
Ci sono stati anche errori nelle distribuzioni, poi. Le maschere, ad esempio, sono state inviate negli ospedali dove non si curano i contagiati. Il Wuhan Union Hospital ha ricevuto solo 5mila maschere chirurgiche, mentre altri due ospedali, Wuhan Renai e Wuhan Tianyou, ne hanno ricevute ben 32mila. Quest'ultimi istituti non curano i pazienti infetti e ciascuno ha un decimo del numero di medici impiegati all'Unione Wuhan.
Infermieri e medici sempre del Wuhan Union Hospital, poi, hanno ammesso di essere stati costretti a realizzare maschere e tute protettive usando le tute mediche. In altre città, i medici hanno utilizzato mantelli da pioggia usa e getta come protezione.
Pechino: "Abbiamo bisogno di materiale medico" La Cina "necessita urgentemente" di materiale protettivo e di equipaggiamenti medici con l'epidemia. "Quello di cui la Cina necessita urgentemente allo stato sono le maschere mediche, le tute protettive e gli occhiali protettivi", ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying.
Vaticano invia 700mila mascherine Il Vaticano ha spedito in Cina circa 600-700mila mascherine. Lo ha scritto il Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo, definendo l'iniziativa, che ha avuto il sostegno dell'elemosiniere pontificio cardinale Konrad Krajewski, della Farmacia Vaticana e delle comunità cristiane cinesi in Italia, "espressione della preoccupazione della Santa Sede per l'epidemia". Le operazioni sono state coordinate dal vicerettore del Pontificio Collegio Urbaniano Vincenzo Han Duo.