Cina, salta in aria un deposito di carburante: 50 morti e quasi 700 feriti
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Violenta serie di esplosioni a Tianjin. Si teme che il bilancio possa ulteriormente aggravarsi
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Un'enorme palla di fuoco che illumina la notte cinese, la terra che trema e la gente che scende in strada impaurita. Sono le sconvolgenti immagini, che hanno fatto il giro del web e della tv, di una serie di esplosioni che si sono verificate in un'area industriale nel nord del Paese, provocando 50 morti e 701 feriti. L'incidente è avvenuto alle 23.30 locali, circa le 17.30 italiane, a Tianjin, città portuale a sud-est di Pechino.
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Serie di esplosioni a catena e onda d'urto avvertita a chilometri di distanza - Le prime due esplosioni sono avvenute a 30 secondi di distanza l'una dall'altra, provocate dall'incendio di un carico di materiale chimico infiammabile in un deposito della zona industriale. Ne sono seguite delle altre, le cui onde d'urto sono state sentite a diversi chilometri di distanza. La palla di fuoco che ne è scaturita ha quasi illuminato a giorno la zona ed ha scatenato un incendio che per fortuna, hanno riferito i media locali, è stato posto sotto controllo.
Pompieri tra le vittime - - Tre le vittime ci sono dodici pompieri. Testimoni hanno riferito che i vigili del fuoco che stanno ancora combattendo contro le fiamme proseguono il loro lavoro "con le lacrime agli occhi" per i compagni caduti.
Paura e danni in tutta la città - Testimoni hanno raccontato uno scenario apocalittico: al momento dell'esplosione la terra tremava con violenza, come anche le automobili e gli edifici, che secondo i media locali presentano profonde crepe e vetri rotti. Diverse torri sono rimaste senza luce elettrica, sono stati danneggiati i binari della metropolitana. La gente ha cominciato a scappare ed i residenti hanno abbandonato le proprie case scendendo in strada. Le fiamme hanno prodotto una nuvola di fumo di decine di metri.
A metà luglio un'altra violentissima esplosione era avvenuta nella provincia dello Shandong.